Martino, salvato da un trapianto dopo l’incidente

C’è la perizia dei medici. C’è il dono di una donna o un uomo, la cui identità non sarà mai resa nota. E c’è una comunità che ha pregato, ininterrottamente.

Martino Aimetta sta meglio. È lui, agricoltore di 55 anni residente con la famiglia a San Sebastiano di Fossano, l’uomo di cui, in questi giorni, hanno parlato molti giornali, raccontando quello che lo stesso Ufficio stampa delle Molinette ha definito “un miracolo”. Un trapianto “in emergenza nazionale, ai limiti dell’impossibile” lo ha salvato, dopo che il suo fegato era di fatto “esploso”, a causa dello schiacciamento di parte dell’addome contro il braccio di una pala agricola. Tanta gente, nella frazione fossanese, si è stretta attorno alla famiglia, lungo le interminabili settimane che sono trascorse dopo l’incidente, accaduto lo scorso 2 aprile.

Articolo completo su La Fedeltà del 4 giugno
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