Nessun appuntamento fittizio per aggirare i tempi delle liste d’attesa. Cinque dirigenti medici del Santa Croce e Carle di Cuneo rispondono alla consigliera regionale Giulia Marro che aveva denunciato casi di pazienti a cui era stato dato un appuntamento “provvisorio” in orario notturno, palesemente inutilizzabile. La lettera di precisazione porta la firma di Alberto Papaleo (direttore del Dipartimento Interaziendale dei Servizi), Valerio Del Bono (direttore del Dipartimento di Medico e Specialistica), Giuseppe Lauria (direttore del Dipartimento Emergenza e Aree critiche), Andrea Puppo (direttore del Dipartimento Chirurgico) e Andrea Sannia (responsabile dell’Area Materno Infantile del S. Croce Carle)
“Ogni esame radiologico o di medicina nucleare – scrivono - deve essere richiesto e programmato con attenzione, poiché non si tratta di semplici “prestazioni sanitarie”, ma di indagini che nella maggior parte dei casi comportano l’esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti. Un’esposizione che, se non giustificata da una reale necessità clinica, diventa inutile e dannosa per la salute. Per questo motivo, quando arriva una prescrizione la sua presa in carico mediante Cup necessita di una data, per vincolo di sistema, che pertanto non può essere che “provvisoria”. La formalizzazione della richiesta con assegnazione della data reale di esecuzione della prestazione richiede la validazione da parte dei medici radiologi e nucleari, che ne verificano l’appropriatezza e la coerenza con la classe di priorità come cogenze derivanti dalla legge, dalle linee guida nazionali e da delibere di Giunta regionali”.
“Solo dopo questa verifica - aggiungono - il paziente riceve telefonicamente la data definitiva dell’esame. Tale procedura, oltre a rispettare gli obblighi normativi, porta vantaggi concreti: evita di sottoporre i cittadini a esami non necessari e quindi a radiazioni non giustificate; evita che il cittadino non venga ammesso alla prestazione per vizi formali di richiesta o di preparazione per l’esecuzione della stessa; libera rapidamente gli slot occupati da prescrizioni non corrette, rendendoli disponibili per chi ne ha reale bisogno; migliora l’organizzazione delle agende e delle risorse umane, tecnologiche ed economiche, permettendo di aumentare l’efficienza complessiva del servizio".
"Non è dunque un ostacolo all’accesso, ma una garanzia di tutela della salute - concludono -: meno radiazioni inutili, più sicurezza per i pazienti e una gestione più efficace delle risorse sanitarie. Ovviamente dal momento della presa in carico della prescrizione al momento della esecuzione e alla consegna del referto della prestazione, tutto è tracciato informaticamente dai vari programmi utilizzati”.
























