Prenotazioni in Sanità, Marro: “Nessuna anomalia? Mi aspetto dati puntuali e non rassicurazioni generiche”

La consigliera Avs risponde all'assessore Riboldi

Giulia Marro

Giulia Marro, consigliera regionale Avs, non demorde e risponde all'assessore alla Sanità Federico Riboldi che in giornata aveva respinto l'ipotesi di anomale nei dati delle prenotazioni delle visite al Santa Croce e negli ospedali dell'Asl Cn1 nonostante la prassi delle prenotazioni virtuali (in orari notturni) accusandola di cercare visibilità. Parla di "dichiarazioni imbarazzanti"  e aggiunge: "Ritengo doveroso precisare che il mio compito come consigliera regionale è quello di rappresentare le istanze del territorio, portare le segnalazioni dei cittadini e chiedere chiarimenti quando emergono criticità. Se questo viene interpretato come “ricerca di visibilità”, l’assessore può stare tranquillo: non smetterò di svolgere il mio ruolo di controllo e di tutela. Mi fa un po' specie che alle richieste puntuali che ho fatto mi si risponda sui giornali e non in consiglio regionale".

"Resta il fatto che, dopo quasi due settimane di attesa e un sistema andato in tilt, ci si sarebbe aspettati non solo rassicurazioni generiche, ma dati puntuali - osserva -. Quante prenotazioni con questo metodo sono state fatte? Sono state conteggiate come quelle nei tempi da normativa o, come da noi riscontrato, eseguite fuori tempo? Se era tutto così chiaro e limpido, perché Direzione Sanità ha immediatamente bloccato il sistema e si è assicurata che riguardasse solo Asl Cn1 e l'ospedale Santa Croce e Carle? Se la procedura era corretta per valutare il rischio delle visite, perché l'ha usata solo Cuneo?".

"La cosa che mi colpisce di più - prosegue - è che i dati sulle liste di attesa e le prenotazioni le avevamo chieste mesi fa all'assessore, che rispose di non averle e di chiederle alle singole Asl. Ora finalmente pare che le abbia chieste, così come abbiamo fatto noi, e si sia reso conto che forse qualcosa non quadra, al punto che che in questo momento risulta, da verifiche effettuate, che le prenotazioni siano chiuse, cosa tra l'altro vietata dalla legge".

"Invece di accusare chi fa il proprio lavoro - conclude -, l'assessore faccia il suo e risolva il problema. Non dico che le cittadine e cittadini meritino delle scuse, ma almeno che le prenotazioni riaprano e che siano svolte nei modi e tempi stabiliti dalla legge".