Il 18 novembre viene celebrata la Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella Chiesa. Per il quinto anno consecutivo la Chiesa italiana promuove in ogni diocesi questa iniziativa. Perché?
Le vittime degli abusi sono come le pecorelle smarrite, a cui fa riferimento la nota parabola di Gesù. Sono persone da cercare, nascoste, smarrite! A volte colleghiamo la parabola della pecorella smarrita alla situazione di quanti si sono allontanati dalla Chiesa. Ma il significato possibile di ogni parabola non è mai uno solo. Esistono tante situazioni umane di smarrimento. E un buon pastore deve saperle riconoscere e affrontare nella loro diversità.
La ferita della pecorella smarrita è diversa da quella delle altre compagne che si presentano all’ovile, talvolta un po’ azzoppate o con qualche escoriazione. È più difficile da curare, innanzitutto, perché questa pecorella non si presenta da sé, ma va cercata! La sua ferita è la paura, il senso di colpa, il dubbio di non poter tornare. Tutti sentimenti che la tengono lontana. «Perché sono finita in questa situazione?» «È stata colpa mia!» «Quanto sono stata stupida!» – è il suo tormento. Nelle vittime di abusi lo smarrimento provato è associato alla paura e al dubbio su di sé: «Forse sono io ad avere provocato quanto è successo!» «Me la sono cercata!» «Meglio non parlarne con nessuno!».
Con questo genere di pecorelle, il pastore non può limitarsi ad aspettare che ritornino da sé. Con pazienza deve uscire, affrontare il buio, la notte, le incertezze e la paura che si è infiltrata nel suo animo.
Ecco perché la Giornata nazionale di preghiera per le vittime. Perché si ripeta il miracolo evangelico del buon pastore. Le persone smarrite hanno bisogno di ritrovare la speranza che qualcuno le cerchi per curare le ferite della paura, del dubbio, del senso di colpa. Chi ha subito un abuso, recente o in un lontano passato, molte volte se ne sta nascosto. Teme che, se venisse scoperto, soffrirebbe ancora di più. Avvicinarsi a queste persone richiede tatto e intelligenza. Per questo occorre pregare!
La parabola evangelica può fornire l’ispirazione con cui affrontare nella Chiesa l’attualità degli abusi di potere, di coscienza e sessuali. Orienta il nostro sguardo sullo smarrimento provato da quanti li subiscono e ne portano le conseguenze per lungo tempo.
Anche le moderne scienze psicologiche e l’attenzione mediatica sugli abusi possono favorire la ricerca di una cultura più sensibile. È una sfida fondamentale per la Chiesa contemporanea, che proprio qui può trovare uno dei suoi punti di forza per presentarsi nella vita sociale con nuova umiltà e per contribuire a «generare relazioni autentiche», come recita il titolo della Giornata di preghiera.
Giuseppe Pellegrino, Referente diocesi Cuneo-Fossano per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili
Per celebrare la Giornata
Per celebrare la Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti ad abusi nella Chiesa a livello locale, la diocesi di Cuneo-Fossano invita ogni comunità parrocchiale e religiosa a fare propria questa intenzione di preghiera nella giornata del 18 novembre o comunque nell’arco della settimana, utilizzando il materiale a disposizione sul sito della Chiesa Italiana.
Il Servizio diocesano per la tutela dei minori
La diocesi di Cuneo-Fossano ha istituito fin dal 2022 il Servizio diocesano per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili (Sdtm) ed ha nominato come referente don Giuseppe Pellegrino. Il Sdtm ha lo scopo di favorire nella vita diocesana la crescita di un’adeguata cultura di rispetto, salvaguardia e tutela delle persone. Ha anche lo scopo di promuovere strumenti di ascolto e di accompagnamento per quanti soffrono. Il servizio diocesano non si sostituisce agli organi della giustizia né ai percorsi psicoterapeutici, ma fornisce supporto pastorale. Aiuta la Chiesa diocesana a mettere in pratica la parabola del Buon Pastore. Il servizio è svolto nel rispetto delle persone e nella riservatezza.
Il Consultorio familiare Ucipem a Cuneo
Il Servizio diocesano segnala che è possibile trovare un luogo di primo ascolto presso il Consultorio Famigliare Ucipem, in via Senator Toselli 6 a Cuneo, contatto telefonico 331.1191439. Per informazioni generali sul Servizio diocesano di tutela si può scrivere a giuseppe.pellegrino@diocesicuneofossano.it

























