Un viaggio nato all’insegna della solidarietà e dell’amore per la montagna si è trasformato in una tragedia che ha scosso profondamente le comunità di Fossano e Saluzzo. Alberto Silvestro, 66 anni, originario di Saluzzo ma residente a Fossano, è morto nella tarda mattinata di mercoledì 19 novembre durante un’escursione sui sentieri del Marocco.
Silvestro, appassionato escursionista, stava partecipando al trekking solidale organizzato dal Cip - Cinema Inclusione Partecipazione, intitolato Passi di solidarietà e programmato dal 16 al 20 novembre. Secondo le prime informazioni, Silvestro sarebbe scivolato in un punto innevato rovinando a terra e battendo violentemente il capo. Un impatto purtroppo fatale.
Con lui c’era il figlio Andrea, educatore molto conosciuto a Fossano e nel Saluzzese per il suo impegno sociale e politico. Proprio a lui, Alberto aveva trasmesso la passione per la montagna e il gusto per il viaggio vissuto come occasione di incontro, conoscenza e altruismo.

La notizia del decesso ha suscitato profonda commozione nelle realtà associative del territorio, molte delle quali hanno ricordato in queste ore la figura di Silvestro come uomo discreto, generoso e sempre pronto a dare una mano. Nonostante la sua naturale riservatezza, Alberto era sostenitore attivo di numerose iniziative solidali e culturali, offrendo contributi, presenza e disponibilità senza mai mettersi in mostra.
Tra i primi messaggi di cordoglio è arrivato quello dell’Anpi di Fossano di cui Andrea è vice presidente, realtà con cui Silvestro collaborava da anni: “Care e cari, con profonda tristezza e dolore abbiamo ricevuto la notizia che Alberto Silvestro, papà di Andrea, è mancato in un tragico incidente. Lo ringraziamo per non aver mai fatto mancare ad Anpi, e a molte altre realtà del territorio, il suo impegno e disponibilità. Abbracciamo forte tutta la famiglia, Andrea in particolare”.
“Abbiamo approfondito la nostra conoscenza in occasione di una tre giorni a Sant’Anna di Vinadio con Mondo senza confini - lo ricorda Stefano Cassine -. Era un escursionista molto esperto e proprio a lui con Andrea avevamo chiesto di guidare il gruppo. Lui ci ha esortati a partire anche se sembrava che ci fosse brutto tempo. Aveva ragione, il tempo è subito migliorato, ma lui è rimasto con chi aveva difficoltà, rinunciando al giro lungo, per sostenere chi aveva bisogno. Questo racconto dice molto di chi fosse Alberto: generoso, attento, sensibile”.
Resta ora da definire la data del funerale, in attesa del rientro della salma in Italia. Alla famiglia, in modo particolare ad Andrea, giungano anche le condoglianze della redazione de La Fedeltà.























