Commercio: “Senza interventi adeguati, entro dieci anni potrebbe sparire un negozio su cinque”

Il contrasto alla desertificazione commerciale è anche alla base del progetto Cities

Giuliano Viglione 2022 Rid (2)

Il quadro tracciato dall’Ufficio studi di Confcommercio per il Piemonte è preoccupante: il commercio di prossimità continua a perdere terreno e, senza misure efficaci, la regione rischia una drastica riduzione della sua rete distributiva entro il 2035. In dodici anni, dal 2012 al 2024, hanno cessato l’attività oltre 13 mila imprese del commercio al dettaglio – tra negozi in sede fissa e ambulanti – e 594 attività di ristorazione, con un impatto particolarmente forte nei centri storici e nei piccoli comuni.

Nei soli comuni capoluogo si sono registrate 3.200 chiusure di esercizi al dettaglio (-25,35%) e 1.772 bar (-26,65%), mentre sono aumentati i ristoranti (+21,31%) e le strutture ricettive (+30,50%).

Il Piemonte è inoltre la terza regione italiana per numero di negozi sfitti, quasi 9 mila, pari al 19,3% dell’intera rete commerciale regionale. A livello nazionale, nel 2025, si stima che i locali vuoti saranno circa 105 mila.

Secondo le proiezioni, se non verranno attuate politiche urbane mirate, la densità commerciale – cioè il numero di imprese attive ogni mille abitanti – crollerà del 26% in dieci anni, con il rischio concreto di accelerare lo spopolamento e la perdita di vivibilità nei centri abitati.

Una tendenza che potrebbe portare, entro il 2035, alla chiusura di altre 114 mila imprese al dettaglio in Italia. Per questo Confcommercio ha lanciato un allarme che sarà al centro dell’iniziativa nazionale “inCittà – Spazi che cambiano, economie urbane che crescono”, in programma a Bologna, con una nutrita delegazione delle Ascom piemontesi.

"La desertificazione dei negozi è un problema economico, sociale e di coesione: ogni saracinesca abbassata significa meno sicurezza, meno servizi, meno attrattività e meno socialità nelle nostre città. E senza efficaci e tempestivi interventi di rigenerazione urbana, entro il 2035 rischiamo di avere delle vere e proprie città fantasma", afferma Giuliano Viglione, presidente di Confcommercio Piemonte.

Per invertire la rotta, aggiunge Viglione, "è necessario sostenere il commercio di prossimità con una programmazione innovativa della rete distributiva, accesso al credito più facile e meno costoso e misure specifiche per affrontare la transizione economica".

Il contrasto alla desertificazione commerciale è anche alla base del progetto Cities, promosso da Confcommercio nazionale, cui partecipano tutte le Ascom piemontesi. "Il progetto Cities di Confcommercio è una risposta concreta che ha proprio l’obiettivo di promuovere progetti per rigenerare le aree in declino, favorire un uso equilibrato dello spazio urbano e valorizzare il ruolo delle economie di prossimità. Solo così sarà possibile garantire una maggiore qualità per i residenti e una migliore offerta per i turisti", aggiunge ancora Viglione.

Confcommercio Piemonte chiede una strategia condivisa tra Stato, Regione e Comuni per coordinare politiche, fondi europei e progetti locali, puntando su distretti del commercio, riforme normative attese da anni e misure concrete per innovazione, logistica sostenibile e riattivazione dei locali sfitti attraverso partenariati pubblico-privato.

"Il fenomeno della desertificazione commerciale va contrastato a livello regionale con una strategia articolata e supportata da risorse economiche continuative e adeguate, […] oltre che dalla prosecuzione di politiche di sviluppo turistico che rendano sempre più attrattivo il territorio piemontese", conclude Viglione.