
La presenza del cardinale Giorgio Marengo a Fossano, domenica 22 giugno, all’Istituto missionario della Consolata, ha raccolto interesse, affetto e partecipazione da molte parti della provincia di Cuneo. Cuneese di origine, cresciuto a Torino, nel 2023 è stato creato Cardinale da Papa Francesco, mentre era da poco stato nominato Prefetto Apostolico con carattere vescovile di Ulan Bator, capitale della Mongolia, paese in cui risiede come missionario dal 2003.
Paese che non ha conoscenza né familiarità culturale con il Cristianesimo e dunque con tutti quei concetti e termini che richiamano “al mistero eucaristico” o ad una serie di concetti cattolici “che qui in Italia si danno invece per scontati”, ha detto nel presiedere la celebrazione del Corpus domini (unita per l’occasione alla Festa della Consolata, patrona dell’Istituto missionario da cui lui stesso proviene). Vivere la missione, dunque, ha ancora aggiunto, significa “diventare ogni giorno testimoni del Signore”, “non assuefatti a quello che già si conosce”, ma “appassionati della presenza di Dio”. Presenza che si può incontrare “nel gran numero di Chiese che ci sono qui in Italia”, diversamente dalla Mongolia, in cui ha esortato a “fermarvisi ed entrare, riscoprendo l’Eucarestia, da cui nasce la missione”.
Il card. Marengo, dopo la messa, ha prolungato la sua presenza a Fossano incontrando personalmente una lunga fila di fedeli che hanno voluto salutarlo e conoscerlo da vicino. Un motivo di affetto che i presenti hanno espresso nei suoi confronti e verso il ruolo che lui rappresenta per la piccola Chiesa nascente della Mongolia, con la quale il cardinale ha invitato “ad essere solidali”.
L'intervista al card. Marengo su La Fedeltà del 25 giugno
ACQUISTA la copia o ABBONATI cliccando qui























