Sono tante e provenienti da ogni parte d’Italia (e dall’estero) le persone che si sono affettuosamente strette intorno ad Antonilton De Pina Gomes, frate cappuccino capoverdiano, che domenica 19 ottobre ha ricevuto l’ordinazione diaconale nella concattedrale di Fossano, durante la celebrazione eucaristica pomeridiana presieduta dal Vescovo della diocesi, Piero Delbosco.
Trent’anni anni compiuti lo scorso maggio, cresciuto in una famiglia di cinque fratelli e quattro sorelle (una delle quali era presente alla funzione), Antonilton ha iniziato il suo percorso vocazionale nel 2014, che lo ha portato a formarsi anche a Milano e Venezia. Giunto a Fossano, ha creato legami di amicizia con tanti giovani, soprattutto con le parrocchie di San Bernardo, San Lorenzo (i cui cori hanno congiuntamente animato la messa) e Bene Vagienna. Oltre ai diversi presbiteri del clero fossanese e di Capo Verde (in rappresentanza dei quali c’era fra’ Hipolito Barbosa che ha rivolto un saluto finale in portoghese), erano presenti i confratelli francescani, il Sindaco Dario Tallone ed altre autorità cittadine. Tutti desiderosi, dopo la benedizione finale, di un abbraccio, di un saluto, di una foto con lui, a riprova di quanto abbia già lasciato nei cuori di chi lo ha conosciuto, e di quanto continuerà a lasciare “nella misura in cui permetterà a Dio di lavorargli dentro, come tanto ha già potuto fare”, ha detto il Vescovo nell’omelia.
Le parole di mons. Delbosco hanno espresso grande soddisfazione per “la famiglia francescana e la Chiesa tutta, di avere un nuovo diacono chiamato a servirla nell’annuncio della Parola, nella preghiera e nella carità. E, come ha fatto Gesù - ha aggiunto rivolgendosi a lui - sei chiamato all’ascolto, ad aiutare chi ha bisogno di sostegno e di sentirsi amato. Veglia sempre su te stesso perché tutto di te sia supplica a Dio, sull’esempio di San Francesco che ci richiama all’essenzialità e che ha rinnovato la Chiesa. Ecco il tuo programma di vita, come religioso e come diacono”. Lo ha quindi invitato a non dimenticarsi dei giovani, auspicando l’intercessione dei santi Francesco e Chiara, sulle cui orme il neo-diacono continuerà il suo cammino.
La celebrazione ha continuato quindi a svolgersi e ad arricchirsi di quei diversi riti, propri di un’ordinazione (sempre intensa, ad esempio, l’invocazione dei Santi, che esprime la comunione tra la Chiesa terrena e quella celeste; una comunione che fra Antonilton, nei ringraziamenti finali, ha rivolto anche a suo papà “che è e non è più”).
A tutti i presenti ha infine indirizzato una lunga lista di calorosi “grazie”, con il suo sorriso e la sua benedizione personale, prima di recarsi, insieme, al Convento cittadino dei Frati cappuccini, per concludere, nella convivialità, la gioia del momento.