Neanche la Provincia di Cuneo crede più alla chiusura dei lavori e alla relativa apertura del nuovo tunnel di Tenda entro giugno 2024, la data che era stata annunciata nell’accordo tra Anas ed Edilmaco, l’impresa costruttrice, che a ottobre 2023 - vecchia scadenza non rispettata - avevano ridefinito cronoprogramma e impegni di spesa per i lavori aggiuntivi richiesti dalla tempesta Alex. In una nota, il presidente della Provincia Luca Robaldo sostiene infatti che “si fa purtroppo concreto il rischio di slittamento ulteriore dei lavori, anche a causa della mancanza di collaborazione da parte francese”.
Non è un fulmine a ciel sereno. Gli stessi timori, infatti, erano già stati alimentati a dicembre dai sindaci del Cuneese, in seguito ad un sopralluogo. A questo allarme era seguita la manifestazione davanti al cantiere, organizzata da Confcommercio Imprese per l’Italia di Cuneo, per “dire basta ai continui ritardi che si stanno accumulando nella realizzazione dell’opera”, iniziata nel novembre 2013 e contrassegnata da vicissitudini assortite, giudiziarie (della prima ditta, la Fincosit) e meteorologiche (i danni dell’alluvione). In quell’occasione, il commissario ministeriale Nicola Prisco aveva invece ribadito la chiusura del cantiere a giugno 2024, annunciando entro il mese di gennaio un incremento ulteriore della forza lavoro con altre 40 persone, portando mediamente la presenza di personale a circa 200 unità.
Ulteriori aggiornamenti sono attesi per la prossima settimana, con la convocazione del Comitato di monitoraggio, costituito appositamente per verificare l’andamento dei lavori. In quella sede - conclude Robaldo - “incontreremo il commissario dell’Anas per avere un aggiornamento del cronoprogramma”.