Lasciamoci contagiare dall’entusiasmo della missione

Veglia missionaria a Centallo. Domenica 22 ottobre la Giornata Mondiale

Veglia missionaria 2023

Gratitudine per chi ha speso la sua vita in missione (all’estero o nei nostri luoghi abituali), ascolto e affidamento in preghiera per chi parte, per chi è arrivato e per chi resta. Sono stati i punti fondamentali su cui si è sviluppata la veglia per la Giornata missionaria mondiale 2023, nella Chiesa parrocchiale di Centallo, venerdì 20 ottobre.

Presente il vescovo Piero Delbosco, con alcuni sacerdoti e diaconi da Cuneo e Fossano, tra cui don Mariano Riba, responsabile Ufficio Missionario e Pastorale dei migranti, oltre al Coro Pacem in Terris diretto da Simone Pellegrino, che ha arricchito la celebrazione. Resa sicuramente coinvolgente dando la parola a persone che la missione, quella all’estero, l’hanno vissuta per brevi o lunghi periodi.

Federica e Walter, con Rebecca, di Roata Canale, in rappresentanza di tutta la loro famiglia, hanno testimoniato la visita che hanno fatto in Congo, con un progetto collegato alle opere delle Suore di San Giuseppe. Là hanno imparato “a vivere l’incontro con l’altro”, o meglio a scoprirlo come valore, “visto che laggiù il tempo che impieghi per parlare con qualcuno non è mai sprecato”. Poi hanno amato “l’ospitalità ricevuta, fatta di accoglienza e di doni (tanti!)”, ricevuti alla partenza. Quindi hanno capito l’importanza “di non lamentarsi, ma di apprezzare quello che abbiamo qui in Italia, come per esempio l’assistenza sanitaria”, che laggiù non c’è o non è adeguata alle situazioni, “ringraziando ogni giorno per essere nati qui piuttosto che in un’altra parte del mondo”.

Quel mondo, come può essere la terra della Mongolia, di cui ha brevemente parlato padre Pierguido Demaria, missionario della Consolata, operante a Torino (ma fino a poco tempo fa in Asia, dove ha seguito i preparativi del viaggio di Papa Francesco in questa nazione, tenutosi all’inizio di settembre). È stata una visita non richiesta né dal Papa né dal cardinal Giorgio Marengo (prefetto apostolico di Ulan Bator ndr), ma da loro stessi, attraverso il governo. È stato anche un modo per farsi riconoscere, come stato cuscinetto, tra la Russia e la Cina”, ha detto il missionario, “e che sicuramente, per alcuni giorni, è stato un evento che ha dato grande visibilità a questo paese”.

Nei giorni precedenti la visita pontificia sono stati trasmessi dei documentari, tradotti velocemente e diffusi in tv, per far conoscere al popolo il significato di quanto sarebbe capitato, dal momento che i cattolici sono un’esigua minoranza di 1500 fedeli circa. Tutti insieme hanno perfino fatto la foto col Papa, “l’intera Chiesa di una nazione ha fatto la foto con lui!”. E, dopo aver sentito i discorsi di Francesco, sui social ci sono stati commenti positivi.

“Pensate dunque a quanto è piccola questa Chiesa, che, nonostante questo, nella sua autentica spontaneità ha da dire qualcosa a tutti”. Per gli occidentali, sicuramente, quella di riscoprire “un catecumenato vissuto con una gioia inusuale. Quella che ho visto - ha continuato padre Demaria -, incontrando dei mongoli che hanno deciso di farsi cristiani. Lasciamoci dunque accogliere e contagiare da questo entusiasmo che questa sera parte dal Congo e arriva fino alla Mongolia”. “E chiediamolo, però”, ha esortato infine il vescovo Delbosco, commentando un brano proposto dal Vangelo.

Il resto della veglia, le preghiere e i riti che si sono avvicendati, hanno predisposto i presenti ad accogliere il mandato missionario in ogni situazione della propria vita. E si sono stretti intorno a chi riparte (come suor Anna Clara, per un servizio in Brasile) e a chi è rientrato (come le suore Anna e Jose, rispettivamente dal Brasile e dalla Romania, ora chiamate a prestare una nuova opera per la loro congregazione), alle quali è stato consegnato il Vangelo e un paio di sandali, come invito “ad adattarsi a nuove strade e a superare le asperità del cammino” che gli si apre davanti. Un invito che forse non è poi così estraneo nemmeno ai laici, fedeli di buona volontà.