La Consulta interviene per salvare il Salice

I fossanesi non più giovanissimi si ricordano di quando era ancora officiata ai tempi di mons. Berardo. Molti ricordano invece gli anni successivi, quelli del declino, con il crollo del tetto che la trasformò in breve tempo in un rudere con tanto di alberi ad alto fusto che crescevano all’interno e sbucavano dalla volta.

I fossanesi non più giovanissimi si ricordano di quando era ancora officiata ai tempi di mons. Berardo. Molti ricordano invece gli anni successivi, quelli del declino, con il crollo del tetto che la trasformò in breve tempo in un rudere con tanto di alberi ad alto fusto che crescevano all’interno e sbucavano dalla volta.
Poi un primo intervento di recupero della facciata, seguito qualche anno dopo dal rifacimento del tetto per il quale si scelse una copertura in vetro. Poi più nulla mentre il degrado inesorabilmente tornava ad attaccarla, insidiando l’antico campanile e anche i lavori di consolidamento più “recenti”.
Stiamo parlando della Commenda di Santa Maria del Salice, più comunemente conosciuta come la “vecchia” chiesa del Salice che a breve sarà oggetto di un nuovo imponente progetto di consolidamento e recupero.
 Ad intervenire per salvare questo antico luogo sacro, oggi di proprietà del Comune di Fossano, sarà la Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Fossano, una cordata di una dozzina tra enti e imprese locali che in questi anni ha salvato e valorizzato un numero considerevole di monumenti locali impegnandosi e “autotassandosi” per sostenere importanti lavori di restauro dei monumenti locali. Ultimo tra questi il bastione dell’Annunziata, la passeggiata di viale Bianco e via Sacerdote dove è stato scoperto e restaurato ciò che restava dell’antica cinta muraria cittadina (nei pressi del bastione del Salice, altro tratto di fortificazioni recuperato dalla Consulta).
Ora tocca alla chiesa del Salice, con un progetto che riguarderà in primo luogo il campanile, che non era stato oggetto dei precedenti interventi ed ora si trova in pessime condizioni, ma anche la facciata principale e alcune parti degli interni. Il tutto per un importo che supera i 300.000 euro.
“Avevamo sul tavolo anche un altro progetto - spiega Alberto Balocco, amministratore delegato dell’azienda dolciaria e presidente della Consulta -. Si intendeva infatti proseguire con il recupero e la valorizzazione della cinta muraria, intervenendo sulle mura cittadine nei pressi dell’ospedale Santissima Trinità, ma l’intervento sulla chiesa del Salice è più urgente, non si può rinviare ulteriormente”.
Insomma, le antiche mura cittadine sono lì a disposizione, una parte sommersa da tonnellate di terra e le altre pronte per un restauro, ma non hanno fretta. Il progetto, ambizioso quanto interessante, prevede di arrivare ad una sorta di percorso pedonale che ripercorra il perimetro della città murata, partendo dal bastione del Salice per proseguire lungo la nuova promenade all’ombra del monastero dell’Annunziata, viale Sacerdote, Castello, Ospedale per poi congiungersi con viale Mellano e tornare verso piazza d’Armi, individuando anche quelle che erano le antiche porte di accesso alla città (delle quali resta soltanto la porta di San Martino che apre su piazza Castello).
Altrettando importante e ambizioso il progetto di salvataggio e recupero della chiesa del Salice  che per la sua storia, ma anche per la sua posizione strategica, potrebbe diventare un ottimo fulcro della vita culturale fossanese, magari come centro espositivo  o sala polifunzionale, così come è già accaduto con successo per altri locali. E in molti casi si tratta di ex chiese che ora stanno vivendo una seconda vita (ne sono esempi la chiesa dei Battuti biachi, recuperata dalla Fondazione Crf, o quella dei Battuti neri restaurata a cura di Enrico Castellano, proprietario di Palazzo Righini).
“In questa fase si penserà essenzialmente a consolidare la struttura, ridando decoro e funzionalità alla chiesa - spiega Balocco -; abbiamo avviato tutte le pratiche necessarie per avere le autorizzazioni a procedere da parte delle Soprintendenze”. Il progetto è stato affidato al professor Pistone di Torino (lo stesso che si è occupato della torre campanaria della cattedrale, ndr).
Una volta “salvata” e tornata agibile, si potrà pensare al suo utilizzo. Se non ci saranno intoppi, l’intervento finanziato dalla Consulta dovrebbe essere realizzato già a partire dal 2014 e concludersi il prossimo anno.
Un nuovo importante impegno, dunque, per la “squadra” di aziende fossanesi che, nonostante questi anni di crisi e difficoltà dell’economia, continuano il loro impegno a favore della città e delle sue bellezze storiche e artistiche.
“La Consulta è una realtà importante e non è così consueto trovare aziende, anche concorrenti tra di loro che decidono di unire le forze per fare qualcosa di buono per la città in cui operano - aggiunge Balocco -. In Piemonte esistono soltanto due esperienze di questo tipo, a Fossano e a Torino, e credo che questo ci possa rendere piuttosto orgogliosi. Significa che ci sono aziende e imprenditori lungimiranti, che hanno a cuore il territorio”.
Tra gli interventi di questi vent’anni di attività (la Consulta ha infatti iniziato ad operare nel 1995) ci sono il restauro della chiesa di San Giorgio, il già citato bastione del Salice  e le antiche mura lungo viale Bianco, una delle torri del Castello degli Acaja, gli affreschi del centro storico, uno studio sul patrimonio gnomonico e diversi altri interventi.