Brucia sterpaglie: il rogo raggiunge il bosco

È successo a Trinità: i Carabinieri forestali di Cuneo, dopo aver individuato il responsabile, lo hanno segnalato alla Procura

Brucia sterpaglie e perde il controllo delle fiamme

Era intento a bruciare alcuni residui vegetali su un terreno incolto quando ha perso il controllo delle fiamme, che si sono propagate attraverso arbusti e piante infestanti fino a raggiungere il bosco vicino. È successo a Trinità. E nei giorni scorsi i Carabinieri forestali di Cuneo, dopo aver individuato il responsabile, lo hanno segnalato alla Procura.

In queste settimane, i Carabinieri forestali della Granda effettuano numerosi controlli per prevenire il rischio degli incendi boschivi, aggravato dal lungo periodo di siccità che è stato interrotto soltanto dalle lievi piogge degli ultimi giorni. “Oltre agli incendi dolosi appiccati con l’intento di distruggere boschi e foreste – spiegano dal Comando provinciale –, sono quelli di origine colposa che costituiscono, numericamente, la principale fonte di rischio. Spesso operazioni di ripulitura, potatura e sfalcio finiscono con l’abbruciamento dei residui vegetali; ma le fiamme, se non adeguatamente controllate, possono rapidamente sfuggire di mano ai loro guardiani e, in presenza di una vegetazione secca o debilitata dalla mancanza di acqua, propagarsi al bosco più vicino originando veri e propri incendi boschivi. È per questo motivo che il legislatore equipara la gravità di un’accensione in bosco a quella in un terreno vicino da cui le fiamme si possano facilmente estendere anche al bosco stesso, a causa del vento ad esempio”. Non a caso, dall’inizio dell’anno i Carabinieri forestali hanno steso 36 verbali per “condotte pericolose”, cioè che possono provocare incendi come appunto il bruciare rifiuti vegetali a distanze ridotte dal bosco.

“L’articolo 423bis del Codice penale, specifico per gli incendi boschivi – concludono dal Comando provinciale – prevede, per gli incendi di origine colposa, pene che possono arrivare fino alla reclusione da 1 a 5 anni, ulteriormente aumentabili se dall’incendio deriva un danno grave esteso e persistente per l’ambiente”.