La scuola di don Milani

Cento anni fa (il 27 maggio 1923) nasceva il sacerdote

don Lorenzo Milani
don Lorenzo Milani con i suoi alunni a Barbiana

“Non discuterò qui l’idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni. Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.

Non era uomo da compromessi, don Lorenzo Milani, e quando un gruppo di cappellani militari, nel dicembre 1965, pubblicarono su “la Nazione” di Firenze un comunicato in cui consideravano «un insulto alla patria e ai suoi caduti la cosiddetta “obiezione di coscienza” che, estranea al comandamento cristiano dell’amore, è espressione di viltà», scrisse una lunga lettera ai cappellani militari - di cui fa parte la citazione iniziale - che gli valse una denuncia per apologia di reato. Don Lorenzo fu assolto in primo grado, ma il processo terminò con una condanna a 5 mesi e dieci giorni per istigazione a delinquere, pena non applicabile «per la morte del reo», avvenuta il 26 giugno 1967.

Quest’anno si celebra il centenario della nascita di don Milani, una buona occasione per ripercorrere il suo pensiero pedagogico, e non soltanto. Il sito “Scuola in chiaro”, su cui si trovano le coordinate e le info su tutte le scuole italiane, elenca 256 istituti intitolati al sacerdote fiorentino, segno questo della profonda traccia che la scuola di Barbiana ha lasciato nelle successive generazioni di insegnanti e nei processi di evoluzione delle modalità di insegnamento.

Sicuramente più trascurato il suo pensiero sulla scarsa efficacia degli strumenti pastorali utilizzati nell’evangelizzazione, che don Lorenzo ha analizzato con la sua consueta e ruvida lucidità nel libro “Esperienze pastorali”, nel 1958, cercando di rispondere alla domanda che ancora oggi potremmo opportunamente farci: «Perché la cultura religiosa degli adulti del nostro popolo è praticamente nulla? Eppure, le statistiche riportate dicono che in media i fedeli hanno ricevuto 700 ore di insegnamento religioso, considerando la preparazione alla comunione, alla cresima e le lezioni alla scuola elementare (che allora erano un vero e proprio catechismo)». Il libro esce nell’aprile del 1958 e viene condannato dal Sant’Uffizio e ritirato dalla circolazione nel dicembre successivo, nonostante affronti gli stessi temi che, pochi anni dopo, saranno centrali nel Concilio Vaticano II.

Insomma, bollato in vita come prete comunista e osteggiato a livello ecclesiale - gli fu impedito di scrivere, persino di parlare in pubblico senza autorizzazione del vescovo; ridotto in seguito a “santino” del ’68 e vittima di inutili tentativi di edulcorare il suo pensiero, ancora oggi don Milani, a prenderlo sul serio, è una sassata evangelica scagliata contro l’incoerenza logica - prima ancora che etica e cristiana - del nostro modo di intendere la vita e la fede.

Andare a Barbiana oggi, specialmente per chi si occupa di educazione, è un viaggio emozionante in un pensiero formativo che trasforma ogni evento, visita, problema, in occasione di apprendimento profondo, un “compito di realtà”, come si dice oggi. E quella scritta, che ancora campeggia nell’aula-canonica, “I Care”, riassume meglio di qualsiasi altra la prospettiva da cui don Lorenzo guardava al mondo: “È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. «Me ne importa, mi sta a cuore». È il contrario del motto fascista «Me ne frego»”.

Infine - ma ci sarà tempo e modo di sguardi meno affrettati e a spot - il suo testamento spirituale, un ultimo sguardo amoroso sui suoi ragazzi, quelli che hanno portato e portano in giro per il mondo il riflesso dell’anima grande di un uomo di Dio: “Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto”.

Maria Paola Longo

PER APPROFONDIRE

• La visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Barbiana per l'apertura del centenario
• Il bel documentario realizzato da Gedi Visual in occasione dei 100 anni dalla nascita