Coldiretti denuncia Lactalis-Parmalat per pratiche sleali

La multinazionale francese ha modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte penalizzandoli

vacche frisone
Foto di repertorio

Coldiretti ha denunciato il gruppo Lactalis per pratiche sleali all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per la violazione del contratto sul prezzo del latte. La multinazionale francese Lactalis - ricorda Coldiretti Cuneo - ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli.

“La Lactalis ha modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte diminuendo i prezzi riconosciuti e introducendo anche un nuovo indice collegato, tra l’altro, alle quotazioni del latte europeo, non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani che devono affrontare un insostenibile aumento dei costi” evidenzia il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

Il Decreto legislativo in attuazione della Direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali, voluto dalla Coldiretti, prevede tra l’altro la fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti, ma anche che i prezzi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non siano inferiori ai costi di produzione.

L’allevamento italiano - spiega la Coldiretti - non ha eguali al mondo per sicurezza e qualità, con forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi e sistemi di rintracciabilità elettronica e attenzione al benessere animale. “Difendere la nostra zootecnia da latte - aggiunge Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo - significa sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.