Dopo quasi 80 anni di generoso servizio chiude il Cif fossanese

Fondato nel luglio del 1945, il gruppo fossanese fu il primo in provincia e lavorò molto per la ricostruzione. Mercoledì 7 febbraio una messa in Duomo sancirà la fine di un’esperienza che ha segnato la comunità

La mensa del Cif nel dopoguerra a Fossano
Donne del Cif al servizio mensa nel primo dopoguerra a Fossano (da Giovanni Cornaglia “CIF Fossano - 50 anni di servizio alla Chiesa e alla Comunità”)

La messa in Duomo (e un successivo rinfresco in via Vescovado) di mercoledì 7 febbraio, alle 16, sancisce la chiusura del Cif (Centro italiano femminile) che ha segnato la vita della comunità fossanese per quasi 80 anni. Fondato nel luglio del ’45 per iniziativa di un gruppo di donne dell’Azione Cattolica, il gruppo fossanese fu il primo a costituirsi in provincia dopo la guerra.

Bisognava affrontare la ricostruzione e la Chiesa era impegnata, con le associazioni presenti sul territorio, a riportare un po’ di fiducia e speranza tra la popolazione piegata dalla guerra. Le donne del Cif, guidate da Camilla Bonardi, donna decisa e attivissima, si rimboccarono le maniche sin da subito, prodigandosi in mille iniziative concrete. Poche settimane dopo la costituzione erano già al lavoro per organizzare - insieme ad altre associazioni tra cui l’Udi (Unione donne italiane, espressione della sinistra) e la Forti Sani - la scuola estiva all’aperto nel parco della caserma Piave, a cui parteciparono circa 350 bambini e ragazzi dai 6 ai dodici anni. Le donne del Cif avevano il compito di preparare e servire il pranzo e la merenda.

Mense, scuole serali ed estive

Nell’autunno il Cif organizzò inoltre una scuola serale per consentire ai giovani che avevano dovuto lasciare la scuola, di conseguire la licenza elementare. Allo stesso tempo la neonata associazione femminile collaborava alle mense per assicurare un pasto ai profughi, reduci e bisognosi e portava il vitto a domicilio agli anziani malati. Nella primavera del ’46 la mensa proseguirà, in collaborazione con la San Vincenzo, arrivando a distribuire oltre 800 pasti al giorno (tanta era la povertà di quei tempi). Nello stesso periodo, per far fronte ai bisogni di chi è maggiormente in difficoltà, il Cif aprì anche un emporio, nel quale si raccoglievano e distribuivano abiti usati e materiale di uso quotidiano. Nell’estate di quell’anno si ripeté l’esperienza della scuola estiva, con grande partecipazione dei ragazzi.

Tra le donne che in quel primo fecondo periodo affiancavano Camilla Bonardi ricordiamo Giovanna Fruttero, Elvira Fruttero, Flavia Burgos, Maria Dogliani, Rina Avagnina, Maria Carena, Rina Manera, Margherita Vissio e tante altre. Primo assistente spirituale del Cif fu don Giacomo Cavallo, cui non mancavano dinamismo e capacità di decidere.

Le colonie estive

Un’altra attività di cui si fece carico il Cif in quei primi anni fu l’organizzazione delle colonie estive per ragazzi. L’11 agosto ’46, esattamente un anno dopo la fondazione, il Cif fossanese era già riuscito a inaugurare la nuova casa per vacanze in montagna, l’ex caserma di Casteldelfino (la “Mater Dei”), che venne presto destinata alle famiglie, mentre i ragazzi furono ospitati alla Panice, tra Limone e Limonetto. Intanto le donne del Cif si attivarono per trovare una casa al mare da destinare alle colonie. Per alcuni anni si utilizzò una casa di Nervi, nel Genovese, finché nel ’50 aprì la colonia estiva di Ventimiglia, che per vent’anni accolse centinaia di bambini e ragazzi seguiti da giovani assistenti. Nel contempo proseguì l’attività per i ragazzi a Fossano che all’epoca veniva chiamata “scuola estiva” e che gradualmente si trasformerà in quella che oggi è l’Estate ragazzi.

Nel 1960 aprì Villa Caterina, a Bordighera, l’ultima nata tra le “case per vacanze”, che il Cif fossanese ha gestito fino al 2017 consentendo a tante famiglie, anziani o persone sole di trascorrere un periodo di riposo al mare.

All’apertura di Villa Caterina contribuirono non poco la determinazione di don Cavallo e l’impegno di Maria Mellano, che non rivestì mai incarichi di rilievo nell’associazione ma ne seguì sempre le vicende offrendo il suo contributo negli snodi più complicati.

Un’associazione che ha dato tanto alla comunità fossanese

“Tutte queste attività hanno comportato un grande impegno per le presidenti che mi hanno preceduta e per le donne del Cif, un’associazione che ha fatto molto per la comunità fossanese - dice Gemma Abbà, presidente attuale -. Oltre alle attività sociali, che hanno impegnato l’associazione soprattutto nel periodo della ricostruzione, e la gestione delle case per ferie e delle colonie estive, le donne del Cif, con l’aiuto degli assistenti spirituali, hanno saputo portare avanti un fruttuoso lavoro di formazione e offrire importanti occasioni di socialità. Nei giorni scorsi mi sono incontrata con la carissima Clara Baudino Fiammingo, presidente negli anni 90, che conserva la documentazione delle conferenze che teneva quindicinalmente nella sede del Cif su svariate tematiche: si tratta di un lavoro prezioso che ha favorito la crescita di tante persone”.

Una messa per dire grazie

“Purtroppo, negli ultimi anni il numero delle associate si è sempre più ridotto: non c’è più stato ricambio; le donne rimaste sono molto anziane e diventa difficile organizzare qualsiasi iniziativa. Ci siamo confrontate molto prima di arrivare alla decisione di chiudere la sede, ma alla fine abbiamo ritenuto che non ci fosse altra scelta. È importante però che la comunità abbia ben presente quello che ha rappresentato il Cif a Fossano e per questo abbiamo organizzato un momento per dire grazie a chi ci ha precedute e grazie per ciò che è stato possibile realizzare.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare alla messa che si terrà mercoledì 7 febbraio, alle 16, in Duomo a Fossano; seguirà un aperitivo nei locali del Vescovado”.

Responsabili del Cif

Le Presidenti: Camilla Bonardi, Clementina Rivoira, Rita Brizio, Clara Baudino, Lucia Bersano, Giovanna Cometti, Gemma Abbà.

Gli Assistenti spirituali: don Giacomo Cavallo, don Giorgio Martina, don Piero Giobergia.