Alessandro Marabotto, dalla radio a “Mirror”

Oggi, 28 marzo, in conferenza stampa racconterà del suo nuovo spettacolo che parla di fragilità e riscatti mettendo al centro le emozioni

Per tanti anni è stata una delle voci più amate di Radio 105; un dj amato, conosciuto e talentuoso che ha bruciato le tappe fin da giovanissimo. Oggi, a quarantatré anni, Alessandro Marabotto ha scelto un percorso lavorativo e artistico un po’ diverso per sé. Dopo aver lasciato la radio quasi quindici anni fa, e dopo un’importante parentesi in Apple, si è dedicato alla creazione di uno spettacolo teatrale con al centro la musica, le luci, la voce ma soprattutto le emozioni. Un lavoro che parla di fragilità e di riscatti, pensato in primis per i giovani. Ne parlerà giovedì 28 marzo alle 11 in conferenza stampa nella Sala Rossa del Comune, presentando la data pilota dello spettacolo che sarà messo in scena a I Portici. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare di sé, e di quello che sarà.

 

Alessandro, ma com’è che hai iniziato a fare radio? 

Per caso, o forse no. Al Liceo mi hanno rimandato di Latino e cercavo un lavoretto per potermi pagare le ripetizioni che erano parecchio costose. Un giorno apro il giornale e leggo che stavano cercando uno speaker per Radio Fossano, con Oreste Tomatis. Provo… 

E poi?

Non mi sono più fermato (ride, ndr). Grazie a Daniela Agnese sono arrivato a Radio Piemonte Sound di Borgo San Dalmazzo, e poi a Radio Valle Belbo di Santo Stefano. E poi, la svolta…

 

Radio 105, giusto?

Esatto; era l’anno dell’esame di Maturità. Stavano cercando voci nuove per Radio 105, per me era un sogno… - Alessandro s’interrompe, e si mette a ridere-. Sapete, c’è stato un periodo della mia vita in cui quasi tutti i pomeriggi telefonavo a Radio 105 chiedendo di parlare con Marco Galli, dj di “105 Happy Days”. Mi rispondeva Elena, sempre, e sempre con la stessa voce, con lo stesso messaggio: “Marco adesso è impegnato provi a richiamare più tardi”. E io chiedevo: “A che ora?”. “Beh, dopo le 16”, diceva lei. Io allora riprovavo dopo le 16, e mi sentivo rispondere: “Eh, Marco Galli è già andato via, riprovi domani…”. Questo è andato avanti per parecchio! Poi un giorno con un amico sono andato a Milano, e abbiamo aspettato quasi otto ore fuori dalla sede della radio perché io volevo consegnare la mia cassettina col provino a Marco Galli… Non sapevo però ci fosse un ingresso “artisti”, e ci dicevamo: “Oh, ma questo Galli non arriva mai però eh… !?”. È stato bellissimo poi conoscere Elena in radio, e lo stesso Galli, e raccontare loro le mie “follie” di adolescente…

 

E come hai fatto a vincere il casting?

Anche qui, è quasi surreale. Ovviamente, volevo che la cassetta per il provino fosse perfetta...

Intervista completa su La Fedeltà del 27 marzo 2019