Weekend da 300 vaccini alla Protezione civile per i medici di base

La carenza di forniture ha limitato a due sole mezze giornate le sedute di vaccinazione. Si attendono novità per la prossima settimana

Medicinsieme vaccinazioni

Erano pronti per somministrare mille dosi in un weekend. Ma per carenza di vaccini (AstraZeneca) si sono dovuti limitare a poco meno di 300. È la contabilità dell’ultimo fine settimana di vaccinazione dei medici di famiglia nella sede regionale della Protezione civile, il risultato di due sedute di mezza giornata: quella di venerdì pomeriggio a cura dello staff di Medicinsieme e quella di sabato mattina con i medici Marinella Bianco, Giorgio Serra, Luigi Campanella e Giovanni Damilano.
Venerdì pomeriggio - come ci spiega il direttore di Medicinsieme Giorgio Cagnazzo - sono state utilizzate 110 dosi, pari alle dieci fiale ricevute dall’Asl. Tre i medici impegnati, e due infermiere, che hanno vaccinato mutuati 70-79 anni e anche alcuni “caregiver”, ovvero quanti prestano assistenza alle persone più fragili, più alcune “riserve” contattate tra gli ultra 60enni. Il numero di dosi somministrate è molto inferiore alla capacità vaccinale dei medici che, sfruttando anche la domenica, avrebbero voluto e potuto raggiungere le 600 iniezioni.
È andata appena meglio sabato mattina ai quattro medici che hanno portato a termine 187 vaccinazioni, tra le fiale fornite dall’Asl e altre ancora a loro disposizione. La platea dei mutuati è stata in questo caso quella dei 60-69enni, essendo stata smaltita nella prima seduta, quindici giorni fa, quella degli assistiti ultra 70enni. Anche in questo caso, tuttavia, la disponibilità vaccinale era molto più alta: 400 somministrazioni che non si sono potute effettuare per la stessa ragione, ovvero la penuria di vaccini.

Marinella Bianco se ne rammarica, pur dicendosi “molto contenta dell’organizzazione, splendida, della Protezione civile, e della collaborazione dei nostri mutuati, che hanno dimostrato grande consapevolezza dell’importanza di questa campagna. Le rinunce sono state pochissime, nessuno ha «dato buca», tutti sono stati estremamente precisi nel rispettare gli orari di prenotazione. Peccato soltanto per la carenza di vaccini che ci ha impedito di aggredire come avremmo voluto la lista dei 60-69enni”.
Il rammarico è ancora più grande nel gruppo di Medicinsieme, che annovera migliaia di mutuati, ma che fino ad oggi ha dovuto procedere a velocità molto più bassa di quanto avrebbe voluto, ritardata dapprima da incomprensioni con l’Asl e poi da forniture carenti che hanno impedito di sfruttare completamente il precedente weekend (durante il quale le sedute sono state limitate a un giorno solo sui tre programmati) e quello appena passato (un pomeriggio anziché due giornate intere). La conseguenza è che non è stato possibile recuperare almeno una parte di quegli assistiti che, loro malgrado, restano ancora senza vaccinazione, in attesa di una chiamata da parte dell’Asl (nei centri vaccinali dislocati in provincia) o dei loro medici.
È ancora presto per capire che cosa accadrà nel prossimo weekend. È possibile che lo sblocco dei vaccini Johnson&Johnson possa rimpinguare le forniture disponibili anche nelle Asl della Granda di vaccini utilizzabili anche dai medici per i propri over 60 (per Pfizer e Moderna occorre il supporto di personale Asl). Visti i precedenti, tuttavia, Cagnazzo preferisce restare cauto. E annunciare una nuova strategia d’azione. “D’accordo con la Protezione civile - ci spiega -, abbiamo deciso che ci muoveremo soltanto quando avremo un numero congruo di vaccini in frigorifero. Non ha senso impegnare una quarantina di volontari della Protezione civile (che continuiamo a ringraziamo per la grande disponibilità) e un’ambulanza della Croce bianca soltanto per una mezza giornata”. Anche Bianco, al momento, non si sbilancia: “Dipenderà tutto dai vaccini” - conclude. In settimana, forse, si saprà qualcosa di più.

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