I racconti “perduti” di Cristiana Astori

In una antologia acquistabile soltanto su Amazon, la scrittrice fossanese ha raccolto i suoi testi ormai introvabili

Nuovo libro per Cristiana Astori, scrittrice di Fossano

Se siete appassionati del grande schermo e soffrite per la chiusura dei cinema a causa del coronavirus, c’è un libro che può aiutarvi. Perfino nel modo in cui si presentano le tre parti in cui è suddiviso, vi darà la sensazione di essere seduti in poltrona: i racconti (gli spettacoli) che vi vengono offerti cambiano registro a mano a mano che dalla prima serata si passa alla notte, alla notte inoltrata... Quel libro è “Fuoriorario: 22 racconti del mistero”; la sua autrice è Cristiana Astori.

L’affermata scrittrice fossanese torna a pubblicare. E lo fa in un modo insolito. Lei che è una firma (anche) di Mondadori si è cimentata in “un esperimento, una auto-produzione Amazon in attesa del nuovo romanzo che ora è in lettura ad alcuni editori”: è nato così il suo ultimo lavoro, “Fuoriorario”.

Si tratta di un’antologia: “I lettori - spiega Astori - mi chiedevano spesso di leggere miei racconti pubblicati su antologie come «Giallo Mondadori» e riviste e ormai introvabili”. “Fuoriorario” risponde a questa esigenza, permettendo ai fan della scrittrice di ritrovare i suoi testi “perduti”.

C’è inoltre un inedito, che probabilmente conquisterà i lettori piemontesi di Astori: è il racconto “Il libro del comando”, ispirato alle masche, le streghe appunto piemontesi la cui presenza, purtroppo considerata reale in tanti processi dell’Inquisizione, permane nel folclore locale. E c’è un racconto in cui il pubblico ritrova Soledad Miranda, personaggio di “Tutto quel nero”, uno dei primi libri di successo firmati dalla scrittrice fossanese.

Dell’ormai ampia produzione di Astori, il nuovo libro conferma anche il legame strettissimo con il cinema, come dicevamo. Lo si coglie già nel titolo, citazione di un film di Martin Scorsese: “Fuoriorario – conferma la scrittrice - è ispirato a una pellicola per me di culto, ma è anche un mood: in questo triste periodo in cui i cinema sono chiusi, la raccolta è concepita come se il lettore si trovasse davvero in sala ad assistere a un film”. Più precisamente, “Fuoriorario” si presenta in tre sezioni che si distinguono per il registro stilistico adottato: nella prima incontriamo il noir (con un omaggio al tenente Colombo e un viaggio nella Torino del futuro), nella seconda l’horror e il gotico (si avverte la presenza di Stephen King) e nella terza il pulp (il nome di riferimento è Quentin Tarantino, sull’esempio del quale Astori mescola sangue ed ironia).

Il cinema (come la letteratura) è spesso svago; ma non per questo rinuncia ad occuparsi di cose “serie”, perfino quando si serve di un genere come l’horror che sembra stare fuori dalla realtà. Lo sa Astori: “L’horror, come le fiabe, è una metafora per raccontare problematiche della società”. In “Fuoriorario” abbiamo un horror psicologico, in cui la giovane protagonista soffre per un problema che riguarda il suo peso: siamo così al cospetto di uno dei disagi più diffusi nel mondo giovanile.

Pensato come un regalo per il pubblico più affezionato, “Fuoriorario” può essere acquistato soltanto sul web e per un periodo limitato oltre il quale “scomparirà”, come in un racconto del mistero. L’antologia si trova infatti, in edizione limitata su Amazon, per sei mesi, sei giorni e sei ore: al termine di questo tempo - dunque alle 6 del 20 giugno di quest’anno - il link a “Fuoriorario” sarà cancellato.

Alla realizzazione di del libro hanno collaborato il fotografo Ettone e il grafico Manuel Pochesci. Bibliotecaria e traduttrice (oltre che scrittrice), Astori è un nome noto per gli appassionati di giallo, a livello nazionale: nel 2019 la Corte dei folli, compagnia teatrale di Fossano, le ha assegnato il premio Nicolaj, destinato agli artisti fossanesi che siano conosciuti e apprezzati anche “fuori le mura”.