Celebrazioni penitenziali il mercoledì in Cattedrale, con il vescovo

Riprendono l’antica tradizione romana della “statio” quaresimale. Primo appuntamento il 24 febbraio (ore 9)

Quaresima Calvario Croce

Una celebrazione della Parola presieduta dal vescovo Piero Delbosco, seguita dal sacramento della Penitenza, si svolgerà durante i mercoledì di Quaresima in Cattedrale a Fossano, alle 9 del mattino (in sostituzione della messa). Una novità, almeno per la nostra diocesi. In realtà, questa celebrazione (il primo appuntamento è in programma mercoledì 24 febbraio) riprende l’antico rito delle “stazioni quaresimali”, cioè lo stare davanti al Signore nell’atteggiamento di lode, pronti per testimoniare e annunciare Gesù Cristo e il suo Vangelo.
Secondo l’antichissima tradizione romana delle “Stationes” quaresimali: i fedeli, insieme ai pellegrini, ogni giorno si radunano e fanno sosta - “statio”, in latino - presso una delle tante “memorie” dei martiri, che costituiscono le fondamenta della Chiesa di Roma. Nelle Basiliche, dove vengono esposte le loro reliquie, è celebrata la messa preceduta da una processione, durante la quale si cantano le Litanie dei santi. Si fa così memoria di quanti con il loro sangue hanno reso testimonianza a Cristo, e la loro evocazione diventa stimolo per ciascun cristiano a rinnovare la propria adesione al Vangelo. Malgrado il passare dei secoli, questi riti conservano il loro valore, perché ricordano quanto importante sia, anche in questi nostri tempi, accogliere senza compromessi le parole di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23). La liturgia delle stazioni quaresimali, affermatasi in un contesto religioso e culturale diverso dal nostro, è stata intimamente legata al digiuno pubblico e alla preghiera penitenziale che hanno caratterizzato fin dai primi secoli i 40 giorni della Quaresima, nella Chiesa romana. Lo stesso termine “stazione”, desunto dal linguaggio militare romano, indicava il “montare di guardia” e la Chiesa lo ha adottato in senso spirituale per esprimere il dovere dei cristiani di dedicarsi con vigilanza e con impegno alla conversione e all’orazione. Gradualmente a Roma la “stazione” diventò il termine tecnico per designare l’assemblea eucaristica presieduta dal suo Vescovo, il Papa.

Le caratteristiche della “liturgia stazionale” sono assai significative: la processione, per indicare il «cammino di conversione» a cui la Chiesa è chiamata in Quaresima, la presenza del Papa, la grande assemblea di preghiera, l’unica Eucarestia, l’invocazione dei santi. Tutti elementi di grande peso nella vita di una comunità chiamata a convertirsi e ad esprimere l’unità nella stessa fede e nella medesima carità.
Non si tratta solo di una tradizione che appartiene all’archeologia dei riti, ma di una celebrazione che rimane ancora valida e attuale oggi. Per questo è raccomandata dal nuovo Messale romano che invita a ripensarla, adattandola ai tempi nostri, ma conservandone gli elementi essenziali: la processione con il canto delle litanie dei santi, l’ascolto e il commento della Parola di Dio, la celebrazione comunitaria della penitenza seguita dalla confessione individuale. Che nella Quaresima trova il suo tempo adatto, perché fin dal giorno delle Ceneri risuona solenne l’invito rivolto al popolo di Dio: “Convertitevi e credete al Vangelo”.