Anche nel Cuneese aumenta la violenza contro le donne

scarpette rosse mai+sole

Uno degli effetti collaterali della pandemia è l’aumento dei femminicidi e, in generale, della violenza sulle donne: la coabitazione forzata ha fatto esplodere situazioni già al limite; nei primi 6 mesi del 2020 i femminicidi hanno rappresentato il 45% del totale degli omicidi, contro il 35% dei primi sei mesi del 2019 e, durante il lockdown - nei mesi di marzo e aprile 2020 - hanno raggiunto ben il 50%.
Com’è la situazione nella nostra zona? Ne abbiamo parlato con Adonella Fiorito, che da 15 anni è responsabile dell’associazione Mai+sole, nata a Savigliano nel 2007 per affrontare l’emergenza che questo triste fenomeno genera e cioè i casi di donne costrette a trovare rifugio fuori casa per sfuggire alla violenza.
Adonella ci ha spiegato che sin dall’inizio della pandemia hanno cominciato ad arrivare richieste di aiuto da parte di donne che fino ad allora erano riuscite a gestire i momenti di crisi. Il lockdown, costringendo le famiglie a una convivenza forzata, ha fatto esplodere molte situazioni.
“Mi sono arrivati avvisi su WhatsApp da parte di donne impossibilitate a chiamare perché controllate dal marito diventato sempre più violento; abbiamo avvertito le Forze dell’ordine che sono intervenute. Una di queste donne è stata portata via e ora vive in una casa segreta. Un’altra mi ha poi raccontato che ogni notte si chiudeva in camera con i figli e non usciva neppure per andare in bagno (si era procurata una bacinella) perché il pericolo era troppo forte: il marito, nel periodo del lockdown, aveva cominciato a bere”.
Si è registrato anche un aumento di casi di violenza tra le persone più anziane: l’associazione Mai + sole ha ricevuto richieste di aiuto da parecchie donne dai 75 anni in su e si è costituita parte civile in favore di una donna di 82 anni.