Piemonte, Diesel Euro 5 fuori dalle città

Lo prevede il Piano straordinario per la qualità dell'aria nella Pianura Padana, ma è polemica sulla Giunta di Alberto Cirio

Lo scontro sui motori a gasolio si è riaperto e sta diventando un caso politico. Come ogni anno, il Piano straordinario per la qualità dell’aria nella Pianura Padana prevede che, in alcuni centri, durante la stagione fredda si aggiungano, a quelle in vigore per tutti i 12 mesi, norme anti-smog più rigide; ma in Piemonte, a differenza di quanto succedeva in passato, dal prossimo 15 settembre fino al 15 aprile del 2024 il divieto di circolazione per i "vecchi" Diesel, dalle 8 alle 19 nei giorni dal lunedì al venerdì, riguarderà anche gli Euro 5, e non soltanto quelli omologati Euro 3 e 4. Fra i centri coinvolti c’è, almeno sulla carta, anche Fossano.

In questi ultimi anni, il Piano straordinario per la qualità dell’aria ha portato all’introduzione di norme più rigorose per l’accesso a numerosi centri della Pianura Padana, che hanno colpito i veicoli meno recenti per il trasporto sia di persone che di merci, oltre alle motociclette. Ma le disposizioni aggiuntive previste per la stagione fredda - quando, generalmente, si registra un peggioramento della qualità dell’aria - rischiano, ora che si sono ulteriormente irrigidite, di avere un impatto pesante in Piemonte, sola Regione - al momento - ad aver sottoscritto il  blocco dei Diesel Euro 5. Sono molti, infatti, gli automobilisti che guidano un veicolo di questo tipo e non vogliono o non possono cambiarlo.

È così riesploso il dibattito politico, in cui è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Matteo Salvini, che ha lamentato l’eccessiva pressione di Bruxelles a sostegno dei provvedimenti anti-smog: l'introduzione dello stesso Piano per la qualità dell'aria nella Pianura Padana si deve a una "spinta" europea. “Apprezziamo e ringraziamo il ministro per l’attenzione e la vicinanza al Piemonte in un momento così complesso - hanno risposto a Salvini, in una nota, il governatore del Piemonte Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati -. La procedura di infrazione dell’Europa nei confronti dell’Italia che coinvolge anche il Piemonte ci impone misure molto pesanti che siamo costretti ad attuare. Sono decisioni, però, che gravano fortemente sulle spalle di famiglie e imprese in un momento storico già estremamente difficile. Proprio per questo abbiamo messo in campo un piano di azioni per aiutare i cittadini ad affrontare le conseguenze della normativa europea e avviato una interlocuzione con Bruxelles, perché l’attenzione all’ambiente deve poter essere sostenibile anche per famiglie e lavoratori. Poter contare anche sul supporto del Governo in questo percorso è per noi fondamentale”. La stessa posizione degli amministratori piemontesi è, però, sotto accusa: al momento, infatti, non sembra che gli omologhi di altre Regioni della Pianura Padana si apprestino a sottoscrivere il blocco dei Diesel Euro 5.

Le norme contro lo smog che scatteranno il 15 settembre potranno temporaneamente inasprirsi in caso di “allerta arancio” o “rossa”, ovvero se emergerà il rischio di un significativo peggioramento della qualità dell’aria. Gli automobilisti che guidano veicoli considerati troppo inquinanti potranno, intanto, dotarsi del “move in”, che permetterà loro di viaggiare nei centri “proibiti” nel rispetto di un tetto chilometrico annuale, calcolato secondo il tipo di omologazione del mezzo; il “move in” non è utilizzabile in caso di allerta. Sono previste, inoltre, deroghe per mezzi che svolgono funzioni particolari, ad esempio il trasporto di malati.

Da non dimenticare, infine, che nei centri interessati è necessario un provvedimento ad hoc con cui il sindaco applica nel suo Comune le norme previste dal Piano per l'aria già accolto dalla Regione: un onere che ricadrà, ovviamente, anche sulle spalle del primo cittadino di Fossano.