Villa, La Casa delle donne restaura la lapide di due giovani partigiani

Iniziativa per mantenere il ricordo di chi si è immolato per la nostra libertà

Per iniziativa dell’associazione della Casa delle donne e di alcuni amici delle volontarie, la lapide affissa in corso Umberto a Villafalletto in ricordo di due partigiani morti il 9 marzo 1944 verrà restaurata.

La lapide commemorativa riporta i nomi di due giovani, Roberto Blanchi di Roascio e Umberto Giovenale Lamberto.

“Come associazione ci siamo rese disponibili a coprire le spese di restauro della lapide - spiega Maristella, volontaria della Casa delle donne -. Sto cercando di contattare i parenti che però ho difficoltà a rintracciare. I partigiani all’epoca avevano una ventina d’anni e quindi non ci sono eredi se non qualche cugino alla lontana - continua -. Con i Blanchi di Roascio ho avuto più fortuna, ho trovato un cugino a Dronero. Per i Lamberto ho provato a cercare a Centallo, perché originario di lì, ma nulla. Forse c’è una cugina a Savigliano, ma devo ancora contattarla”.

Della vicenda dei due partigiani parlò anche Giacomo Barbero nel suo libro dal titolo “Un barbiere racconta…”. Barbero scriveva che nel pomeriggio del 9 marzo 1944 il milite Lorenzo Lingua si trovava all’incrocio tra corso Umberto e via Ruderi del Castello: “Proveniente dal vecchio ponte sul Maira arrivava un camioncino balilla; il Lingua gli fece segno di fermarsi, il camioncino rallentò per venire a fermarsi 50 metri più su”.

Barbero racconta che uno dei fascisti iniziò a perquisire il mezzo: “Quando costui alzò il telone si sentì bene: ‘Mani in alto!’ Intimato da una persona all’interno del cassone”. Lingua però non si arrese e iniziò a crivellare di colpi Lamberto, colpendo anche Blanchi di Roascio, che era alla guida del mezzo. Lamberto morì sul colpo, aveva vent’anni, Blanchi di Roascio, di ventidue anni, si spense poco dopo all’ospedale di Saluzzo. L’ospedale gli ha dedicato una lapida affissa al piano terra della struttura.

“Mio papà era un partigiano - racconta Maristella -. Ogni volta che passo davanti a quella lapide così scolorita e rovinata, mi viene una profonda tristezza. Grazie all’aiuto di altri villafallettesi che si sono resi disponibili a dare una mano è nato questo progetto che probabilmente vedrà la fine dei lavori intorno al 9 marzo 2024, in occasione dell’anniversario degli ottant’anni della morte di questi due giovani partigiani. Abbiamo condiviso l’iniziativa con alcuni insegnanti delle scuole medie perché ci sembra giusto far conoscere questa storia anche ai nostri giovani”.