Dalla Regione arrivano 582mila euro, nell’ambito di una “selezione di progetti di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi per l’anno 2023”, al Parco fluviale Gesso e Stura, di cui fanno parte alcuni Comuni del Fossanese.
A comunicarlo, “con grande soddisfazione”, il presidente dell’ente Alessandro Dacomo e il direttore Massimiliano Galli. Secondo quanto si legge in una nota diramata nei giorni scorsi, “Il progetto, intitolato «Recupero funzionale e miglioramento habitat perifluviali e fasce tampone sul fiume Stura di Demonte», è stato ammesso a finanziamento, terzo classificato per punteggio su 10 domande accolte. Particolarmente premiante, oltre alla qualità della progettazione, la coerenza col piano di gestione della vegetazione perifluviale e la capacità di attrarre e utilizzare efficacemente le risorse messe a bando dalla Comunità Europea, sono state la scelta di presentare l’intervento in forma associata rispetto al contesto di riferimento e il grado di estensione territoriale degli interventi in relazione al valore migliorativo”.
Il progetto prevede “interventi di asportazione localizzata dall’alveo di materiali e sedimenti per migliorare e ridefinire, dove necessario, il letto di scorrimento longitudinale del fiume, con riallocazione dei materiali di risulta a protezione delle aree-tampone nei comuni di Castelletto Stura e di Montanera”. “Saranno demoliti e smaltiti i residuati dei vecchi punti di attraversamento nel Comune di Salmour – continuano dal Parco fluviale –. Si procederà alla rivegetazione con specie pioniere autoctone come il salice bianco e il pioppo bianco, che verranno messe a dimora con la cura di ricreare le condizioni di terreno adatte all’attecchimento. Verranno create pozze idonee alla riproduzione e alla salvaguardia di esemplari di anfibi nelle radure e nelle aree aperte”. Gli interventi di miglioramento forestale prevedono inoltre “il diradamento dal basso con eliminazione di residuali esemplari di pioppo da arboricoltura da legno e robinia e il taglio, nei lembi di bosco ricadenti direttamente in alveo, degli esemplari di maggiori dimensioni”.
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