Non passa a Fossano l’Ordine del giorno sul disarmo nucleare

La maggioranza vota contro: “Non è materia da Consiglio comunale”

Consiglio comunale

“Impegnare il Comune di Fossano - o qualunque Comune - sul tema del disarmo nucleare, quando ci sono Paesi che non vogliono neppure sedersi al tavolo delle trattative... Siamo sicuri che sia una materia da Consiglio comunale, che non sia una delibera puramente ideologica?”. Con queste parole il sindaco Dario Tallone ha proposto alla sua maggioranza, che lo ha seguito, di votare contro l’Ordine del giorno che chiedeva all’Amministrazione comunale di aderire alla campagna “Italia, ripensaci” promossa dalla Rete italiana Pace e Disarmo e da Senzatomica.

Presentato dai consiglieri di minoranza Rosita Serra, Paolo Lingua (Pd), Paolo Cortese, Francesca Crosetti (Fossano Insieme) e Cristina Ballario (Centolampadine), è il documento che si prefigge di alimentare un movimento “dal basso” che porti l’Italia a sottoscrivere il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, adottato da oltre 85 Stati ma non dai nostri Governi (di qualunque colore politico).

“L’azione della campagna «Italia, ripensaci» - ha dichiarato Lingua illustrando l’Odg - ha come obiettivo quello di porre anche il nostro Paese dalla parte giusta della Storia, insieme alla maggioranza degli Stati membri dell’Onu”. Il consigliere Pd ha citato gli appelli di Papa Francesco, del presidente Cei cardinale Zuppi, i costi esorbitanti di manutenzione dell’arsenale nucleare e gli attuali conflitti in corso alle porte dell’Europa, ma la sua perorazione non ha scalfito le convinzioni di Tallone e dei gruppi (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Dario Tallone sindaco) che lo sostengono: il documento è stato sottoposto al voto e bocciato con il no della maggioranza e l’astensione di Enzo Brizio, l’altro consigliere di Centolampadine.

Articolo completo sulla "Fedeltà" dei mercoledì 6 dicembre