201 anni ben portati: la scuola materna Bima di Cervere pronta al terzo settore

Votato all’unanimità il nuovo statuto per l’iscrizione al Runts

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L’assemblea dei genitori della scuola materna Bima lo scorso martedì 30 gennaio ha votato all’unanimità, alla presenza di un notaio, il nuovo statuto.
Il nuovo statuto non soltanto mette ordine nelle attività che sta portando avanti l’istituto, ma lo rende pienamente compatibile con l’iscrizione al Runts (Registro nazionale del Terzo settore).
Il 201esimo anno di attività della scuola, insomma, inizia con un grande passo in avanti, proiettando al futuro quella che è stata la casa della comunità cerverese già per due secoli. “L’iscrizione al Runts implica obblighi di trasparenza, elemento sul quale da sempre la scuola pone l’accento per il proprio modo di aprirsi alla comunità” spiega il Cda.

Il Consiglio di amministrazione
Il presidente resta, da statuto, il parroco e il Consiglio di amministrazione è formato esclusivamente da volontari, uno dei quali nominato dalla Parrocchia e l’altro dal sindaco del Comune di Cervere.
Attualmente siedono nel Cda presieduto da don Davide Pastore, Giacomo Dotta, delegato del Comune, Roberto Meirano, per la parrocchia oltre a Maria Eugenia Abrate, Tiziana Costantino, Maria Cristina Crucitti e Gianbattista Graglia.

Le ragioni della scelta
Un ruolo fondamentale è quello del tesoriere Matteo Marengo e della segretaria Giancarla Giors che si sono fatti carico di seguire questo complesso passaggio non solo burocratico: “Il cambio di statuto era un passo necessario per richiedere l’iscrizione al Runts - dice Matteo Marengo -. Adesso dovrà essere validato e accettato dopodiché potremo ricomprendere nell’attività anche il doposcuola, che è un servizio aggiuntivo molto prezioso. L’iscrizione al Runts inoltre ci permetterà di essere aperti a offrire eventuali altri servizi che si rendessero utili al territorio. Un altro aspetto fondamentale è quello della trasparenza perché diventa una sorta di carta di identità dell’ente. Già oggi per accedere al 5 per mille occorre essere iscritti, quindi potremo tornare a beneficiare di questo aiuto che negli anni è stato prezioso. Inoltre, anche se la normativa è ancora nebulosa, la direzione è quella di richiedere sempre più questo requisito per ammettere gli enti alle richieste di finanziamento. Nel futuro dovrebbero essere previste anche agevolazioni fiscali per chi eroga contributi agli enti del terzo settore se iscritti al Runts. Mi preme sottolineare che non ho fatto tutto da solo, ma con il prezioso aiuto della segretaria e di tutto il Cda. Si tratta di un’attività di volontariato in cui tutti si impegnano”.

La scuola materna oggi
Oggi la scuola materna è un bene prezioso che offre un grande servizio alla comunità: non soltanto la cura dei bambini dai 3 ai 5 anni, ma anche il servizio doposcuola per le scuole elementari. Ulteriori progetti sono già in fase di studio ed elaborazione, ma, fanno sapere dalla Materna Bima, è ancora presto per parlarne.
La recente ristrutturazione ha fatto sì che la struttura si dotasse di ampi spazi e maggior sostenibilità, per una struttura che ha dimostrato di sapersi perfettamente adattare a tutte le necessità che nel frattempo sono emerse.

Il nome
Nel momento in cui si è definito il nuovo statuto, è emerso anche il dubbio circa il nome che si sarebbe potuto dare per i decenni a venire. Questo elemento, apparentemente solo formale, è stato occasione di un importante approfondimento sulla storia e l’identità dell’istituto.
Asilo infantile? Asilo dell’infanzia? Scuola dei bambini? Il nome è ricaduto infine, grazie ad una acuta osservazione di don Davide Pastore, su un più significativo “Scuola Materna Don Stefano Bima Ets”.
Ets significa “Ente del terzo settore”, la forma giuridica individuata per l’accesso al Runts.
Don Stefano Bima è il visionario fondatore della “scuola per ragazze” che ha dato il via alle attività nel 1823.
Ma perché chiamarla “scuola materna”, nome che in termini superficiali potrebbe suonare anacronistico?
“Il significato è in realtà molto profondo - spiegano -: il concetto di ‘materno’ sposta l’accento della scuola sul fatto che l’obiettivo sia quello di prendersi cura non di una precisa età o di un aspetto particolare, ma in modo incondizionato della vita dei bambini. L’obiettivo non è soltanto l’insegnamento, insomma, ma un’educazione ‘materna’ a tutto tondo. Il termine ‘scuola’, invece, deriva dal greco ‘scholè’ che in latino trova corrispettivo in ‘otium’, ossia il tempo libero da dedicarsi ad attività alte di educazione e formazione. La scuola come ‘otium’ (concetto ben differente da quello odierno di ‘ozio’), in antitesi a quel ‘negotium’ che rappresenta invece il tempo della produzione e del commercio: un modo per proteggere i nostri bambini, insomma, e consentir loro di crescere nel migliore dei modi e nel miglior contesto possibile”.
E se “Scuola Materna” potrà suonare in modo arcaico a chi non ne cercherà il significato profondo, in quelle parole si sta invece costruendo una ambiziosa proiezione al futuro. Perché, come diceva il filosofo tedesco Nietzsche nelle sue “Considerazioni inattuali”, “non saprei infatti che senso avrebbe mai la filologia classica nel nostro tempo, se non quello di agire in esso in modo inattuale - ossia contro il tempo, e in tal modo sul tempo e, speriamolo, a favore di un tempo venturo”.