Cuneo, facevano prostituire ragazze cinesi

Operazione "Hot massage": denunciati una coppia e due maîtresse - Controlli in vari centri estetici

A metà dello scorso luglio, i Carabinieri del Reparto operativo di Cuneo hanno concluso, eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere, l’operazione “Lussuria orientale”, con cui hanno debellato un’organizzazione criminale italo-cinese dedita al racket della prostituzione e attiva nel Nord Italia. A meno di due mesi di distanza, in continuità con quell’indagine è stato inferto un altro duro colpo allo sfruttamento della prostituzione: con l’operazione “Hot massage” si è scoperto che delle ragazze cinesi erano costrette a prostituirsi in case d’appuntamento o finti centri estetici a Cuneo.

 L’indagine, coordinata dai pm Alberto Braghin e Chiara Canepa, è stata condotta dai Carabinieri del Reparto operativo insieme ai colleghi delle Compagnie di Cuneo e Borgo San Dalmazzo. È finito agli arresti domiciliari un 53enne pregiudicato di Asti, mentre per la convivente, una 51enne cinese, è scattato l’obbligo di dimora; sono entrambi accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso. 

I militari hanno avviato le indagini dopo aver ascoltato le lamentele di alcuni abitanti di un palazzo di corso Dante a Cuneo, che segnalavano un andirivieni di uomini, ad ogni ora del giorno e della notte, da un alloggio in cui viveva la coppia con altre tre ragazze cinesi; è così emerso che i due conviventi facevano prostituire le tre coinquiline. I guadagni - elevati, grazie al gran numero di clienti che spesso (soprattutto il martedì, giorno di mercato) attendevano in fila, perfino lungo la strada, il loro turno - li intascava la coppia. Il proprietario dell’appartamento è risultato estraneo ai fatti.

Sono indagate in stato di libertà, per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, anche le “maitresse” cinesi di 47 e 42 anni titolari rispettivamente del centro estetico “Massaggi Eden” di via Momigliano e del centro estetico “Rosa di Casa” di Piazzale Libertà a Cuneo. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che nei due centri si recavano numerosi clienti italiani, ai quali venivano fornite esclusivamente prestazioni sessuali a pagamento da parte di giovani prostituite cinesi; i guadagni li intascavano le due tenutarie ora indagate. 

I controlli dei Carabinieri non si sono limitati ai soli centri estetici poi sequestrati a Cuneo, ma hanno riguardato altre dieci analoghe attività tra la il capoluogo stesso, Saluzzo, Fossano, Bra, Alba e Mondovì. Sono state segnalate numerose infrazioni alle norme igienico-sanitarie, tanto che per il centro di Bra è stata anche avanzata al sindaco la proposta di chiusura; sono inoltre state identificate 8 lavoratrici cinesi in nero.