Sospeso nel vuoto tra cielo e rocce

Il villafallettese Giorgio Emanuel tra i pochi italiani a cimentarsi nell’highline

Una immensa passione per la montagna e il bisogno di misurarsi in una delle prove più difficili a cui l’uomo possa sottoporsi: il vuoto. Questi i presupposti che hanno spinto il villafallettese Giorgio Emanuel, 33 anni, eltettricista nel quotidiano ma grande appassionato di montagna, a muovere il primo passo su una fettuccia larga pochi centimetri, tesa tra due rocce tra i pendii del Monviso e l’azzurro del cielo.Giorgio è uno dei pochi italiani a essersi cimentato nell’highline, una moderna forma di funambolismo, diffusa negli Stati Uniti negli Anni ‘80, ancora poco praticata in Italia.

La difficoltà di questa specialità sta nel superare la paura dell’altezza e riuscire a trovare la concentrazione necessaria per percorrere la fettuccia. “La mente si svuota, la concentrazione è altissima, l’autocontrollo fa la parte da leone - racconta -. La sensazione è indescrivibile. Poi la caduta emozionante. A quella non sei preparato. Non ci sono corsi, scuole, tecniche che ti preparino. C’è il vuoto totale, lo sguardo cade in quel dirupo sotto di te di 300-400 metri. E improvvisi. Ci ho messo un po’ a riprendermi dopo la prima caduta. Ma poi eccomi di nuovo sul nastro. E caduta dopo caduta sono arrivato a circa quattro passi dalla fine. È stato bellissimo!".

Servizio sul numero de La Fedeltà in edicola mercoledì 4 febbraio