Non aprite quella lettera

Il nuovo racconto della giallista fossanese Cristiana Astori arriva per posta

Immagina di ricevere una lettera per errore, ancora sigillata. Dall’aspetto intuisci che non è stata scritta di recente: risale, semmai, agli anni Settanta. Incuriosito, la leggi: è misteriosa, ti coinvolge in qualche modo e ti fa paura...

Quella lettera è di Cristiana Astori. La scrittrice fossanese - un nome ormai noto per gli amanti del giallo, del thriller e dell’horror - è stata coinvolta di recente nel progetto editoriale “Apri”, lanciato un po’ di tempo fa. Di che cosa si tratta? “«Apri» - spiegano i suoi ideatori -  è un progetto di racconti per corrispondenza. Ogni mese, agli abbonati arriva una busta con un racconto autoconclusivo scritto da un’autrice o un autore differente: ogni storia è in forma epistolare, ogni lettera racconta una storia”.

“L’idea di «Apri» è riscoprire, nel mondo digitale in cui viviamo, il gusto delle lettere come quelle che ci mandavamo da ragazzini, magari dal mare con un po’ di sabbia dentro la busta”, racconta Astori che, invitata a partecipare, ha aderito a questa iniziativa di cui fa parte, tra gli altri, Veronica Raimo, vincitrice del premio Strega giovani nel 2022: quello dell’autrice fossanese è, al momento, l’unico racconto di genere horror. Sul suo contenuto occorre ovviamente mantenere grande riserbo; si sappia, però, che si parla di un libro perduto, ed è una scelta coerente con i temi delle opere più note di Astori, la cui trama si dipana spesso intorno alla ricerca di un film anch’esso perduto.

Se è vero che un libro non si giudica dalla copertina, è anche vero che il contenitore ha la sua importanza: “«Apri» - continuano gli ideatori del progetto - vuole giocare con tutto ciò che una lettera può raccontare anche al di fuori del semplice testo: la grafia, gli errori, la carta, la busta e il destinatario (fittizio e non) fanno parte della storia, come se il lettore a tutti gli effetti aprisse e leggesse qualcosa destinato a qualcun altro. Ogni busta può contenere foto, cartoline o biglietti; essere strappata, macchiata o scarabocchiata. La lettera arriva al lettore chiusa, e già dal francobollo e dal destinatario inizia a raccontare la sua storia”. Ovviamente anche ad Astori è stata offerta la possibilità di intervenire su questi aspetti: la scrittrice fossanese ha voluto che la sua lettera si presenti come se fosse uscita da una macchina da scrivere di cinquant’anni fa, e non da un computer dei giorni nostri. Non manca, insomma, la cura dei dettagli, che conferisce al racconto di Astori una piacevole patina vintage.

Che cosa bisogna fare, infine, per ricevere, ovviamente per errore (le regole del gioco letterario sono da rispettare!), la lettera di Astori? Abbonarsi, ovviamente. È possibile abbonarsi ad “Apri” tramite il sito web del progetto: sono previste tre formule, che prevedono l’invio di 3 lettere a 30 euro, di 6 lettere a 54 euro e di 12 lettere a 96 euro. Quanti vogliono ricevere la lettera di Astori, la cui pubblicazione è prevista per il mese prossimo, devono sottoscrivere l’abbonamento entro domenica 10 luglio; in caso contrario saranno costretti, in futuro, a cercarla fra gli arretrati. Sempre tramite il sito di “Apri”, si possono avere maggiori informazioni su “Ceralacca”, un analogo progetto modellato sull’invio di lettere e dedicato a ragazze e ragazzi; è inoltre possibile richiedere degli arretrati, scoprire quali autrici e autori hanno aderito al progetto e perfino acquistare dei box portalettere vuoti o con all’interno i racconti pubblicati nel primo anno di “Apri”.