Cinema & tv da casa 20

American Hustle

In queste settimane sto curando insieme all’amico e collega Bruno Vallepiano un piccolo festival dedicato al “giallo” (“GiallOrmea”, dal 27 al 31 luglio a Ormea in val Tanaro) e dunque, restando in tema, ci permettiamo di dedicare quest’ultimo numero della rubrica prima della pausa estiva proprio al Giallo. Genere amplissimo che contiene al suo interno numerosi sottogeneri dai confini talvolta piuttosto labili - noir, polar, hard boiled, thriller, medical thriller, legal thriller, giallo storico, giallo psicologico… - il Giallo ha come oggetto principale la descrizione di un crimine, dell’ambiente e dei personaggi in esso coinvolti. Ora, tra le infinite possibilità che il genere offre, vi segnaliamo tre pellicole assai diverse tra loro, a nostro giudizio piuttosto intriganti ed espressione di tre modi diversi di declinare una crime story.
La prima segnalazione è per “L.A. Confidential” (1997; disponibile su PrimeAmazon Video) di Curtis Hanson tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy. Magistralmente diretto da Curtis Hanson e con un cast di grande qualità - Russel Crowe, Kevin Spacey, Kim Basinger, Guy Pearce, Danny De Vito - il film è un noir dal sapore antico ambientato nella Los Angeles degli Anni ’50 con poliziotti violenti e corrotti, prostitute che sono sosia di famose attrici, spaccio di droga ed altro ancora. Girato a fine Anni ’90 “L.A. Confidential” è in qualche modo un “classico” sia per l’ambientazione e le tematiche trattate, sia per la recitazione e il mood scelto da Hanson per la messa in scena che strizza apertamente l’occhio agli hard boiled degli Anni ‘30 e ‘40. La seconda segnalazione è per “American hustle” (2013; disponibile su Netflix) di David O. Russel, anche in questo caso il cast è di grande rilievo - Christian Bale, Jeremy Renner, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence - per un thriller che apre uno squarcio sulla vita politica americana la quale, dietro una facciata di perbenismo e legalità, mostra il volto inquietante della corruzione. Diretto con grande acutezza da David O. Russel il film dà il meglio di sé nel tratteggio dei personaggi e nella capacità di Russel di costruire un film corale che esalta al contempo le singole interpretazioni dei protagonisti principali. In chiusura, la terza segnalazione è per l’adrenalinico e psichedelico (grazie anche alla fotografia di Sean Price Williams) “Goodtime” (2017; disponibile su Netflix) dei fratelli Josh e Benny Safdie, il film si apre con una rapina in banca e toni da commedia per svoltare presto in un toccante thriller dal sapore “esistenzialistico”, un fratello in gabbia e uno in fuga alla ricerca del senso della vita. Da vedere.