20 anni fa

Torri Gemelle Foto Sir
Foto Sir

Era un martedì, a quell’ora il giornale era ormai in stampa, alcuni di noi erano ancora in redazione che allora era in via Merlo. La notizia rimbalzò sui tg tra l’incredulità generale di fronte ad immagini che sembravano quelle di un film catastrofico. La velocità di internet non era quella di oggi. I social non esistevano. Ma tutti, nel giro di poco, provammo quella sensazione di smarrimento di fronte all’immagine delle torri gemelle trafitte da due aerei, poi il Pentagono… le colonne di fumo, il crollo. La disperazione e la paura. Tutti ricordiamo esattamente quell’11 settembre di 20 anni fa. Dove eravamo, cosa stavamo facendo. E la sensazione che tutto in quel momento si fosse fermato, soffocato in un boato sordo. Come se tutti fossimo a New York in quel momento e nessun posto fosse più sicuro. In questi giorni in tanti ricorderanno quei fatti, li analizzeranno, faranno memoria. Si ricorderanno le vittime di uno degli attentati terroristici più devastanti della storia moderna. All’epoca si disse “niente sarà più come prima” e per certi versi è stato così. I controlli intensificati, il lavoro dell’intelligence a livello internazionale nella lotta al terrorismo. Un impegno costante che negli anni ha dato risultati. Ma non basta. Tutto quel dolore, quella sensazione di precarietà e di impotenza devono in realtà insegnarci ancora oggi, dopo vent’anni, l’importanza di lavorare tutti, a tutti i livelli, per la pace. E non soltanto per la sicurezza. Impegnandosi a disinnescare bombe e non soltanto a tenere equilibri di forza. Perché nulla sia più come prima. In senso positivo.