La Primaria di Levaldigi adotta quattro alberi

I ragazzi per il primo anno sono impegnati anche nel progetto “orto in condotta” con Slow food

bambini visti di schiena si tengono per mano mentre guardano un signore piantare un albero

“Un albero per il futuro” è il nome del progetto dell’Istituto comprensivo Santorre di Santarosa che venerdì 24 marzo ha visto la piantumazione di quattro farri nel giardino pubblico (noto dai frazionisti come area pic nic) con i ragazzi della scuola elementare. A seguire i lavori c’erano l’architetto Alberione e i giardinieri del Comune di Savigliano. Ora toccherà ai bambini prendersi cura delle piante.

La piantumazione con la scuola di Levaldigi è stata l’ultima tappa di un piccolo bosco diffuso che sta crescendo nelle scuole dell’Istituto comprensivo saviglianese che aderendo al progetto “Un albero per il futuro” ha ricevuto in dono tre ginestre, tre cerri, quattro farri e un ficus molto speciale, perché è l’albero di Falcone, dai Carabinieri forestali. Quest’ultimo è stato affidato alle cure dei ragazzi della scuola secondaria di Savigliano. L’albero di Falcone è ricavato dalla pianta che cresce nei pressi della casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia. Alcune gemme del ficus sono state prelevate dall’albero e duplicate nel Centro nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale di Pieve Santo Stefano (Ar).

Le piccole piante riprodotte vengono donate alle scuole che hanno aderito all’iniziativa, tra cui Savigliano. “L’idea - spiegano dall’Istituto - è di creare un bosco diffuso in tutta Italia, affidando piccoli alberi di specie autoctone alla cura dei ragazzi, per sensibilizzarli alla tutela dell’ambiente, e non solo”. Una lezione che passa con l’esperienza diretta per sensibilizzare i bambini alla cura dell’ambiente perché “Come si sa, gli alberi contrastano in modo naturale, efficace e gratuito l’inquinamento atmosferico: nei primi dieci anni di vita le piante del bosco diffuso tratterranno alcuni milioni di kg di CO2”. “I nostri bambini - spiega la fiduciaria della scuola primaria di Levaldigi Tiziana Testa - per il primo anno hanno aderito anche all’«Orto in condotta», progetto proposto dall’Istituto scolastico in collaborazione con Slow food che ci fornisce le sementi e gli attrezzi. Con l’aiuto dei nonni dei ragazzi il nostro cortile è stato riqualificato dedicando uno spazio all’aiuola, uno alle piante aromatiche e in un altro pezzetto di terra alla coltivazione di insalata, pomodori e altre verdure. Con l’«orto in condotta» proseguono le attività e lezioni all’aria aperta, una buona pratica che abbiamo adottato con la pandemia e che intendiamo mantenere”.