Asfalto bollente, si potrebbe dire pensando al caldo di questa estate, interrotto soltanto dalla pioggia degli ultimi giorni; ma, purtroppo, è spesso anche un asfalto da “codice nero”. Lo sappiamo bene in provincia di Cuneo, dove il tasso di mortalità per incidente stradale - ovvero il numero di morti ogni 100 sinistri con feriti - è fra i più alti d’Italia e dove, di recente, si sono registrate altre due vittime (un agricoltore di 28 anni, travolto a Cuneo sulla bicicletta, e un pakistano, che viaggiava su un furgone lungo la A6 all’altezza di Fossano quando è scoppiato uno pneumatico). I dati negativi non riguardano, però, soltanto la Granda: secondo il report annuale dell’Istat sugli incidenti stradali, “il 2022 è caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, anche dell’incidentalità stradale”.
I dati raccolti dal 2020 al 2021 erano ovviamente anomali, per il lockdown e altri provvedimenti contro la diffusione del Coronavirus che hanno condizionato gli spostamenti degli italiani. E per fortuna le “cifre” del 2022, in particolare per quanto riguarda gli incidenti stradali, sono inferiori a quelle registrate negli anni che hanno preceduto la pandemia, complice - probabilmente - l’adozione dello smart working, di cui oggi continuano a servirsi, in una certa misura, aziende e università. Ciò non toglie che si tratti, in ogni caso, di numeri non trascurabili: dall’1 gennaio al 31 dicembre del 2022, si contano 165.889 incidenti stradali con lesioni a persone (+ 9,2% rispetto al 2021), 3.159 morti (+9,9%) e 223.475 feriti (+ 9,2%).
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