Giornata della memoria: all’Unitre i documentari sui sopravvissuti Maruffi e Rolfi

I lavori del regista Remo Schellino sabato 27 gennaio

Il 27 gennaio è ormai una data storica. Ricorda l’Olocausto che, come dice Primo Levi, “è una pagina della storia dell’umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria”. Ma perché proprio il 27 gennaio? Semplice: perché è proprio in questa data, il 27 gennaio 1945 che le Truppe dell’Armata rossa liberarono il Campo di concentramento di Auschwitz.

Quest’anno all’Unitre di Fossano la Giornata della memoria verrà commemorata sabato 27 gennaio alle 15,30 nella sede di via Salita al Castello 4, attraverso un lavoro proposto dal regista Remo Schellino, che ha collaborato con l’Istituto storico della Resistenza di Cuneo per la raccolta di testimonianze e documenti e ha dedicato molti dei suoi documentari al ricordo di momenti decisivi per la riconquista della libertà perduta, nel secolo scorso. Mostrerà infatti due interessanti filmati da lui realizzati, che ricorderanno due deportati politici nei lager tedeschi: si tratta di Ferruccio Maruffi e Lidia Rolfi. Il primo, attraverso il documentario “Ritorno a Mauthausen” porterà il pubblico nel campo di sterminio, e narrerà la sua terribile esperienza.

Lidia Rolfi, deportata politica, sarà ricordata con un breve filmato di un’intervista in cui ricorda la sua prigionia nel lager di Ravensbruck e il messaggio dei deportati, eternamente valido: il rispetto per l’Uomo qualunque sia il colore della sua pelle, la sua etnia, la sua lingua, la sua religione, le sue opinioni politiche e la sua condizione personale e sociale.

Oggi tutto questo è sancito dalla Costituzione, ma ci è voluta una guerra (giusta, sosterrebbe don Milani, che pure era contro la guerra) e ci sono voluti dai 15 ai 17 milioni di persone vittime dei campi di sterminio nazisti (tra i quali 6 milioni furono ebrei), per difendere questo basilare diritto, per non parlare di tutti i militari e civili deceduti nella Seconda guerra mondiale.

È una giornata dedicata a non dimenticare i fatti, le vittime e coloro che ci hanno lasciato in eredità vite fiere e pagine luminose per vigilare sulle coscienze perché, come testimonia Primo Levi “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

Silvia Ghidinelli