Quei 1218 animali salvati dal Cras

I rappresentanti del Cras con il presidente Robaldo (Foto Provincia)

Anche gli animali selvatici possono contare su qualcuno che è pronto a salvare loro la vita. Nei giorni scorsi, il Cras di Bernezzo ha presentato, in Provincia, il resoconto dell’attività svolta nel 2023. Sono ben 105 le specie giunte nel Centro.

Come suggerisce il nome – Centro di recupero animali selvativi – il Cras si occupa di animali selvatici che vengono ritrovati nel territorio feriti, malati o comunque incapaci di sopravvivere per qualche ragione, ad esempio perché sono stati urtati da un’automobile o perfino avvelenati. Nel 2023, il centro di Bernezzo ne ha soccorsi ben 1218: fra questi ci sono 43 caprioli, 90 ricci, 27 volpi, 2 cervi, 36 civette comuni, 67 gazze ladre, 28 ghiri, 41 minilepri, 104 rondoni comuni, 28 pipistrelli, 9 poiane, 28 assioli, 14 allocchi, 18 gheppi e 13 tassi, oltre a merli e colombi comuni, cornacchie, cinciallegre, passere. Centocinquantotto i Comuni della Granda in cui sono stati recuperati.

Alcuni rappresentanti del Cras hanno illustrato questi numeri a Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo, durante la relazione annuale sull’attività svolta. “Il nostro ente – spiegano dalla Provincia – ha rinnovato da poco una convenzione con il Cras per la cura degli  animali selvatici.  Nel 2023 sono stati soccorsi in totale 301 mammiferi, 905 uccelli, 11 rettili e un anfibio, consegnati al Centro da privati, da agenti della vigilanza venatoria, dall’Asl e da altri soggetti ancora. Capitolo a parte meritano le tartarughe accolte nel Centro Tartarughe distaccato di Sommariva Perno, a cui sono pervenuti 112 esemplari”.

Fondata nel 2001, la struttura di Bernezzo è cresciuta negli anni: dispone di strutture per ospitare le varie specie che vengono affidate ad essa, oltre a veicoli per l’eventuale trasporto degli stessi animali. La convenzione stipulata con la Provincia riguarda “la cura e la custodia di animali selvatici ritrovati sul territorio della Granda fino alla guarigione e alla riabilitazione”, quando essi possono finalmente “essere reintrodotti nel loro ambiente naturale”. “La normativa regionale sulla Tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria - aggiungono dalla Provincia - riconosce i Cras come centri a cui le Province e i Comuni devono rivolgersi per consegnare esemplari di fauna selvatica. Sono previsti rimborsi economici per attività di recupero, cura e stabulazione degli animali in degenza. Il Centro si occupa anche di monitoraggio delle degenze, raccolta di dati e funzioni educativo-divulgative che mirano alla promozione della tutela ambientale anche negli ambiti scolastici e sociali”.