Braccio di ferro sulla fine lavori al Tenda

L’impresa chiede altri tre mesi. Anas non vuole concederli. La Regione invita ad applicare le penali

Il sopralluogo di dicembre 2023 al cantiere della nuova galleria del Tenda
Il sopralluogo di dicembre 2023 al cantiere della nuova galleria del Tenda

Ha chiesto altri tre mesi di tempo il Consorzio Edilmaco per chiudere i lavori di costruzione della nuova galleria del Tenda e delle opere collegate, come il ponte sul vallone di rio de la Cà, scavato nel 2020 dalla tempesta Alex. Vuol dire passare da giugno a settembre 2024; in altri termini, saltare un’altra estate, un’altra stagione turistica. Ma Anas - come ha dichiarato nella Conferenza integorvernativa di mercoledì 28 febbraio - non ha intenzione di concederglieli. Per il rispetto dei termini prestabiliti spinge anche la Regione, che aveva scommesso sulla riapertura a giugno e ora con il presidente Alberto Cirio e con l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi chiede di rispettare la scadenza e di applicare le penali.

Senonché, tutti gli osservatori, all’unanimità, danno per scontato che il ritardo ci sarà, per forza di cose, risultando altamente improbabile - visto lo stato del cantiere - la fine dei lavori entro i termini prestabiliti, in considerazione delle difficoltà tecniche, logistiche, geologiche (e ora anche meteorologiche), che stanno incontrando le maestranze dell’impresa. Edilmaco è tornato a confermarlo, ad una settimana dalla Conferenza, con una lettera rivolta a Regione, Provincia e Anas nella quale spiega le sue ragioni e indica le oggettive criticità operative che comporteranno uno slittamento dei tempi per cause non imputabili all’appaltatore.

Anche alla luce di questo intervento, Regione e Provincia hanno deciso di convocare per mercoledì 6 marzo, alle ore 9, una riunione straordinaria in video-collegamento del Comitato di monitoraggio. 

Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 6 marzo