Ha chiesto altri tre mesi di tempo il Consorzio Edilmaco per chiudere i lavori di costruzione della nuova galleria del Tenda e delle opere collegate, come il ponte sul vallone di rio de la Cà, scavato nel 2020 dalla tempesta Alex. Vuol dire passare da giugno a settembre 2024; in altri termini, saltare un’altra estate, un’altra stagione turistica. Ma Anas - come ha dichiarato nella Conferenza integorvernativa di mercoledì 28 febbraio - non ha intenzione di concederglieli. Per il rispetto dei termini prestabiliti spinge anche la Regione, che aveva scommesso sulla riapertura a giugno e ora con il presidente Alberto Cirio e con l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi chiede di rispettare la scadenza e di applicare le penali.
Senonché, tutti gli osservatori, all’unanimità, danno per scontato che il ritardo ci sarà, per forza di cose, risultando altamente improbabile - visto lo stato del cantiere - la fine dei lavori entro i termini prestabiliti, in considerazione delle difficoltà tecniche, logistiche, geologiche (e ora anche meteorologiche), che stanno incontrando le maestranze dell’impresa. Edilmaco è tornato a confermarlo, ad una settimana dalla Conferenza, con una lettera rivolta a Regione, Provincia e Anas nella quale spiega le sue ragioni e indica le oggettive criticità operative che comporteranno uno slittamento dei tempi per cause non imputabili all’appaltatore.
Anche alla luce di questo intervento, Regione e Provincia hanno deciso di convocare per mercoledì 6 marzo, alle ore 9, una riunione straordinaria in video-collegamento del Comitato di monitoraggio.
Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 6 marzo