Non lascia spazio ad equivoci – in quanto ad europeismo – il programma di lavoro presentato martedì 16 luglio nell’emiciclo di Strasburgo da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione eletta in serata con un ridottissimo margine di voti. L’intervento in emiciclo puntava a raccogliere attorno a sé una solida maggioranza fra i banchi dell’Europarlamento, che infine le ha assegnato 383 sì rispetto ai 374 necessari (327 i contrari, 22 astenuti, una scheda nulla). Un programma dai forti accenti europeisti – non privo di qualche equivoco e di strategici “silenzi” – da realizzare nell’arco di cinque anni, a partire dal prossimo 1° novembre, quando succederà al lussemburghese Jean-Claude Juncker alla guida dell’esecutivo.
“L’Europa va rafforzata e chi la vuole far fiorire mi avrà dalla sua parte, ma chi vuole indebolire questa Europa troverà in me una dura nemica”, ha dichiarato Von der Leyen, 60 anni, sposata, 7 figli, esponente di spicco dei cristiano democratici tedeschi, molto vicina ad Angela Merkel, già ministro della famiglia, del lavoro e della difesa. “Dobbiamo riscoprire la nostra unità e se siamo uniti dall’interno nessuno ci potrà dividere dall’esterno e allora potremo trasformare le sfide di domani in opportunità”.
Donna decisa nel carattere, abile mediatrice, pragmatica (“dobbiamo avere un’economia forte perché se vogliamo spendere prima occorre guadagnare”), era stata indicata come candidata alla Commissione lo scorso 2 luglio dal Consiglio europeo... continua a leggere.
Gianni Borsa (fonte SIR)