Dall’emergenza si esce soltanto tutti insieme

Il Governo deve state attento a non disperdere il capitale di fiducia che si è conquistato tra gli italiani in queste settimane. Il caso del sito dell’Inps in tilt è un episodio che rischia di avere un impatto elevato se non si pone rapidamente rimedio

Mattarella Sergio
Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica

“Supereremo, assieme, questo difficile momento”. Il Capo dello Stato non perde occasione per sottolinearlo. Assieme. Anche nella nota pubblicata sul sito del Quirinale come risposta collettiva alle miriadi di e-mail ricevute, Sergio Mattarella ha voluto che fosse ribadito. Dall’emergenza epocale in cui ci troviamo si esce soltanto tutti insieme. Non è buonismo, è puro realismo, oltre che sintonia con i valori alla base della nostra Costituzione.
C’è un forte bisogno di questo afflato unitario in una fase dell’emergenza particolarmente insidiosa. Da un lato emergono i primi segnali relativamente positivi sull’andamento dell’epidemia (anche se il numero dei morti lascia sgomenti), dall’altro il peso sociale delle severe misure adottate per contenere il contagio comincia a farsi sentire in maniera più acuta. E non si può mollare la presa proprio adesso perché, come ha ricordato il presidente del Consiglio prorogando la stretta fino al 13 aprile, si rischierebbe di vanificare gli enormi sforzi che sono stati compiuti finora e che hanno dato risultati importanti. Si pone una questione di tenuta psicologica e morale collettiva a cui molti stanno dando un contributo di grande rilevanza, dal volontariato alle comunità cristiane, mentre dal mondo della politica e delle istituzioni arrivano impulsi tutt’altro che univoci.
A livello parlamentare il dialogo maggioranza-opposizione tutto sommato regge. L’incontro di Conte con i leader del centro-destra non è stato un successo ma neanche un fallimento. Una bottiglia mezza piena, diciamo così. Il decreto che taglia le tasse sulle restribuzioni (il cosiddetto cuneo fiscale) è stato definitivamente convertito in legge con l’astensione dei gruppi d’opposizione. Sarà presto necessario un voto a maggioranza assoluta per autorizzare un nuovo scostamento di bilancio, dato che il governo si appresta a varare nuovi e più corposi interventi per arginare le conseguenze economiche dell’epidemia e questo implicherà un incremento del debito pubblico. La volta precedente il voto fu unanime e con i limiti organizzativi in cui è costretto a lavorare il Parlamento una qualche forma di collaborazione tra i gruppi è inevitabile, se si vuole evitare la paralisi delle Camere.
Il dibattito pubblico, quello alimentato sui media tradizionali e telematici, è invece fortemente polarizzato, con l’area dell’opposizione che non perde occasione non tanto per criticare il governo, che pure errori ne ha fatti, ma per delegittimarlo con una costante accusa di incapacità. Il paradosso è che queste accuse vengono proprio dalle forze che hanno difeso la svolta illiberale con cui il presidente ungherese Orban si è fatto attribuire i pieni poteri e ha annichilito la possibilità di fare opposizione. Ancora più grave è che talvolta si ceda alla tentazione di soffiare sul fuoco del disagio sociale in una situazione che è già estremamente pesante.
Un altro fronte problematico è quello delle Regioni... continua a leggere

(fonte SIR)