Dal 21 settembre, l’istituto di Scienze religiose (Issr) e lo Studio teologico interdiocesano (Sti) riprendono le lezioni, in presenza. I due istituti, che hanno sede nei locali del Seminario interdiocesano a Fossano, offrono da alcuni anni un percorso integrato che coinvolge circa 160 studenti, tra ordinari e uditori. Facciamo il punto con il direttore don Duilio Albarello, teologo monregalese.
Le lezioni del nuovo anno inizieranno lunedì 21 settembre, in presenza. Pandemia permettendo, è l’unica forma prevista o pensate di integrarla con la formazione a distanza?
È scontato che il desiderio condiviso di docenti e studenti è quello di poter mantenere la didattica in presenza. Lo Sti e l’Issr sono sempre stati e continuano ad essere non una università on line, bensì una concreta comunità di studio, che ha il suo punto di forza nella dinamica umanizzante del «volto a volto». In ogni caso, durante il consiglio dei professori dello scorso giugno, abbiamo discusso e approvato in via precauzionale un piano per l’attivazione della didattica mista, se malauguratamente le condizioni del contagio dovessero tornare ad aggravarsi in maniera preoccupante.
Quali i motivi per cui uno studente dovrebbe scegliere l’Issr?
Quello offerto dall’Issr di Fossano è un percorso di studio serio, impegnativo, ma proprio per questo affascinante, che raccoglie in pieno la sfida di coniugare la fede cristiana con la complessa cultura contemporanea. A questo obbiettivo mira l’acquisizione di una competenza adeguata nell’interpretazione scientifica dei testi biblici, nella comprensione critica dei principali documenti della Tradizione, nella rilettura della realtà umana alla luce dell’esperienza cristiana in dialogo con le altre fedi religiose e con i differenti saperi (filosofia, psicologia, sociologia...).
Inoltre, come sappiamo, il ciclo di studi dell’Issr conferisce i titoli necessari per l’Insegnamento della Religione cattolica (Irc) nelle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado. La nuova Intesa siglata nel giugno 2012 tra il Ministero della pubblica istruzione e la Conferenza episcopale italiana stabilisce che l’incarico per tale insegnamento può essere assegnato solo a chi è in possesso del titolo di Baccellierato, Licenza e Dottorato in Teologia oppure, appunto, della Laurea magistrale in Scienze Religiose.
Quale “profilo” umano e intellettuale deve avere chi desidera iscriversi all’Issr e a chi deve rivolgersi concretamente?
È possibile iscriversi in segreteria durante tutto il mese di settembre, anche se sarebbe preferibile farlo prima di lunedì 21 settembre, quando inizieranno le lezioni.
Riguardo all’impegno richiesto a chi si iscrive, è quello corrispondente ad uno studio di tipo accademico: per questo sarebbe impossibile essere studente ordinario senza aver conseguito un diploma di scuola Superiore. Mi preme sottolineare però che la finalità dell’Issr non è solo quella di conferire un titolo abilitante all’Irc, ma anche quella non meno importante di porsi a servizio di chi volesse acquisire, per suo interesse, una formazione qualificata di carattere antropologico e teologico, in vista di crescere come persona umana e come credente cristiano. Per questo esiste la possibilità di frequentare come uditore fino a quattro corsi all’anno (con la libera opzione di sostenere o meno l’esame finale di profitto).
Infine, ricordo che da alcuni anni è richiesto ai candidati al diaconato permanente di frequentare almeno il Triennio fondamentale dell’Issr.
Insomma, lo Sti e l’Issr di Fossano rappresentano una risorsa culturale per il nostro territorio, tanto per la comunità ecclesiale quanto per la realtà civile. La nostra buona speranza è che tale risorsa possa davvero essere sempre più conosciuta, apprezzata e condivisa.