Via libera al Green pass

Il certificato verde Covid19 serve a spostarsi liberamente in Italia; dal 1° luglio sarà valido in tutta l’Unione europea - Dimostra l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 o la guarigione dall’infezione o il tampone negativo

Digital COVID Certificate Green Pass

Si chiama “Certificazione verde Covid19”. È in formato digitale e stampabile, è emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute e contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità. Il green pass dimostra l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19, la guarigione dall’infezione o il risultato negativo di un tampone molecolare o antigenico rapido. Mario Draghi ha firmato oggi, 17 giugno, il Dpcm che stabilisce tutte le regole per potersi spostare liberamente in Italia.
Dal 1° luglio, questo pass nazionale sarà valido come EU Digital Covid Certificate, certificato ideato dalla Unione europea per ripristinare la libertà di movimento dei cittadini nel perimetro comunitario.

A cosa serve?
La certificazione verde serve per visitare gli anziani nelle case di riposo (Rsa), per partecipare a banchetti di nozze e unioni civili, feste per battesimi e comunioni, per presenziare a eventi pubblici come fiere, convegni, congressi, eventi sportivi. Serve inoltre per spostarsi da territori classificati in "zona rossa" o "zona arancione".
In questa pagina tutte le informazioni su CHE COS'È la Certificazione verde.

Chi rilascia la certificazione verde?
Per i vaccinati “la certificazione è rilasciata, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria o dal Servizio Sanitario Regionale di competenza”. Per i guariti dal Covid la certificazione verde “è rilasciata in formato cartaceo o digitale, alla fine dell’isolamento, dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero, dalla ASL competente, dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta”. Il Certificato verde da test antigenico o molecolare con esito negativo viene rilasciato dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie o dai medici che erogano tali test.
In questa pagina tutte le informazioni su COME OTTENERE la Certificazione verde.

Quanto dura?
La durata del green pass per i vaccinati è di 9 mesi, a partire dalla “data del completamento del ciclo vaccinale”. Per chi invece ha fatto solo la prima dose, il certificato ha validità dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione fino alla dose successiva. Chi è guarito dal Covid ha diritto a un green pass valido per 6 mesi a partire dalla data di fine isolamento. Il tampone negativo è valido per 48 ore dall’esecuzione del test. Ovviamente, Il certificato verde viene annullato in caso di infezione da Covid19.

Come funzionerà il certificato europeo?
La certificazione verde al momento è valida solo sul territorio italiano, in quanto il sistema e le regole del Digital Covid Certificate europeo non sono ancora entrati in vigore, pertanto per recarsi all’estero si è soggetti alle normative dei singoli Paesi.
Il pass europeo entrerà in vigore dal 1° luglio e sarà valido nei 27 Paesi dell’Unione europea. Si baserà su un QR code (cioè un codice a barre, digitale o cartaceo) che conferma l’avvenuta vaccinazione o la guarigione o il tampone negativo, associato a un codice identificativo univoco a livello nazionale e leggibile da tutti gli Stati Ue; conterrà nome, cognome e data di nascita e indicherà la durata della certificazione. Il Qr code potrà essere salvato sul telefonino o stampato su carta e si troverà anche sull’app Immuni e l’app IO.
Il Qr code sarà presente anche nel fascicolo sanitario elettronico. Per scaricarlo, chi non ha dimestichezza con la tecnologia può rivolgersi al proprio medico di famiglia o pediatra.
In questa pagina tutte le informazioni su COME FUNZIONA la Certificazione verde.

Con la certificazione verde si può smettere di indossare la mascherina?
No. Come spiega il sito del ministero della Salute, “le misure di igiene vanno sempre rispettate, in quanto non può essere garantita la totale eliminazione del rischio di prima infezione nei vaccinati o di reinfezione nei guariti, anche a causa della circolazione delle varianti, né può essere escluso il rischio di trasmissione del virus. Ugualmente, non è escluso il rischio di prima infezione e, conseguentemente, di trasmissione in chi abbia un tampone negativo”.

Qui una PAGINA RIASSUNTIVA con tutte le FAQ.

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