Bene Vagienna e la “sua” Sindone

Convegno degli "Amici di Bene" sul presunto passaggio del Sudario nella città augustea

Convegno sulla Sindone a Bene Vagienna

La Sindone probabilmente non passò a Bene Vagienna: il paese più vicino in cui fece tappa fu Cherasco. Nella città augustea, però, potrebbe essere giunta una copia di essa, portata da Giovanni Botero: l’illustre filosofo di Bene Vagienna fu infatti precettore in casa dei Savoia, che custodivano il sacro lino. La devozione per il lenzuolo che avrebbe accolto il corpo di Cristo è, in ogni caso, forte. Lo testimonia, insieme con alcuni affreschi in edifici del centro storico, la cappella campestre di San Sudario, località lungo la strada che conduce a Trinità il cui nome non può di certo passare inosservato se il tema è la Sindone: la struttura accoglie un affresco in cui si mostra l’ostensione del sudario e alcuni ex voto che lo ritraggono anch’essi.

Sono – queste – alcune delle informazioni sul rapporto tra Bene Vagienna e la Sindone che hanno potuto scoprire i partecipanti all’incontro organizzato dagli “Amici di Bene” il 16 ottobre, a casa Ravera. L’associazione culturale ha voluto, come relatori per il convegno dal titolo “Sindone – Giornata di studi sul sacro lino”, Gian Maria Zaccone e Giorgio Gagna, a cui si sarebbe dovuto aggiungere Nello Balossino, fermato da un imprevisto. I due studiosi hanno dedicato un’ampia disanima al sudario, da un punto di vista storico e medico.

Zaccone, oltre a presentare caratteristiche della Sindone e studi sulla sua autenticità, ha raccontato come la devozione per il Sudario sia forte nel Cuneese e nel Canavese, dove non a caso, fino a non molto tempo fa, c’erano donne battezzate col nome “Sindonina”. “I segni sono tali da far pensare che la Sindone abbia raccolto il corpo di un uomo che subì le torture descritte nei Vangeli”, ha osservato Gagna, che ha spiegato come sopraggiungeva la morte in quanti, dopo essere stati flagellati, venivano destinati alla crocifissione: a sostegno della tesi secondo cui la Sindone avvolse davvero un uomo giustiziato mediante questo terribile supplizio, c’è il fatto che i segni dei chiodi destinati agli arti superiori appaiono in corrispondenza dei polsi, dove essi venivano realmente conficcati, e non delle mani, come vuole erroneamente l’iconografia tradizionale.

Un ex voto nella cappella di San Sudario a Bene Vagienna