“Questo è certamente un momento storico per la Chiesa che è in Cuneo e in Fossano”, ha detto il vescovo, Piero Delbosco, al termine della solenne celebrazione eucaristica di chiusura del Sinodo diocesano, venerdì 24 giugno, che ha presieduto nella cattedrale fossanese (e durante la quale è stata data lettura del Decreto di promulgazione del Sinodo). Il motivo principale è stata la presentazione del libro sinodale, che raccoglie proposizioni, orientamenti, costituzioni e decreti su cui cammineranno le due diocesi nei prossimi anni, “anche in vista del loro accorpamento, le cui basi erano già state messe dai miei predecessori” ha continuato il vescovo. “Oggi però facciamo un passo decisivo, a partire dal 1° settembre 2022 siamo una cosa sola dal punto di vista pastorale”. Sono seguite alcune parole di spiegazione di un percorso sinodale che in realtà già si conosce: dal confronto di due entità diocesane, la nascita, quindi, “di una consultazione a più ampio raggio, con l'intento di sentire più persone possibili, da cui, poi, è scaturito il Sinodo diocesano unico per Cuneo e per Fossano. Un ascolto di gruppi e singoli, con le prime quattro schede” e che proprio attraverso la pandemia, ha permesso di capire che molto stava cambiando e che non si poteva stare semplicemente a guardare”, nel ribadire la fede, il suo annuncio, l'essere Chiesa, l'impatto e modalità di presenza con la realtà odierna. “Ci siamo riusciti?” si è chiesto. “Non lo so. Tuttavia, è iniziato un processo di confronto che deve continuare, anche se bisogna onestamente ammettere che non c'è stato un grande entusiasmo iniziale. Nelle assemblee dei membri sinodali c'è stato poi un cambio di passo e il clima di dialogo è cresciuto; sono stato quindi impressionato dalla ricchezza delle proposizioni successive”.
Un clima di conferma di tutto ciò è comunque giunto anche dalla Chiesa italiana, che, dal 17 ottobre 2021, ha dato inizio al cammino sinodale in tutte le diocesi, concretizzando un invito del Santo Padre del 2015, di approfondire in questa modalità operativa l'Evangelii Gaudium. “Un invito profetico” che ha suscitato un cammino che culminerà nel Sinodo dei Vescovi, previsto per il 2023.
Le nostre due diocesi, nel loro percorso, sono dunque in linea con i temi e le attenzioni emerse a livello nazionale, tra cui la formazione dei laici, dei formatori, del linguaggio liturgico, della motivazione dei sacerdoti, di come raggiungere i lontani, e come snellire le strutture. “Il Papa l'ha più volte ripetuto che non si tratta di fare cose in più, ma di farle in modo sinodale”. Il Vescovo ha poi citato le otto persone che l'hanno aiutato a stendere il libro sinodale: Enrico Racca, Alessandra Rosano, Elisa Demichelis, Anna Maria Ghio, il diacono Nino Mana, suor Lucia Gallo, don Pierangelo Chiaramello e don Tonino Gandolfo. Il volume “ci costringe a riflettere sul nostro modo di essere presenti nella realtà e ci permette di sognare la Chiesa di domani, capace di trasmettere speranza e di caratterizzarsi per l'accoglienza, dando bellezza e attualità del Vangelo”.
Da queste constatazioni scaturiranno una serie di scelte. Innanzitutto “dal 1° di settembre la Curia diocesana sarà unica e verranno unificati tutti i Consigli diocesani di partecipazione. Avrà sede principale nel Vescovado di Cuneo e un “recapito” anche nel Vescovado di Fossano, che ospiterà l'Istituto per il sostentamento del clero, l’Opera diocesana della preservazione della fede, il Tribunale ecclesiastico. La Curia sarà organizzata in relazione agli uffici della Cei e suddivisa in quattro settori; sarà a disposizione delle parrocchie e di tutte le altre realtà ecclesiali, ponendo sempre attenzione sia a Cuneo che a Fossano. Come ogni cambiamento, porterà con sé alcune difficoltà iniziali, che però - ha affermato - son convinto che saranno superate”.
Dopo aver annunciato il nome del nuovo vicario generale unico, don Carlo Vallati, i ringraziamenti sono poi andati ai predecessori, don Beppe Panero e don Pierangelo Chiaramello, per il servizio svolto. A don Flavio Luciano è stato invece affidato un nuovo incarico diocesano, quello di Vicario pastorale, “con il compito di seguire il lavoro degli uffici e di far sì che le scelte del Sinodo diventino operative, curando le varie relazioni esterne al mondo ecclesiale. A lui faranno riferimento tutti gli operatori della Curia; un compito delicato, tutto da inventare. Vi chiedo di essere particolarmente vicino ad entrambi in questo delicato passaggio”. A settembre ci saranno poi le nomine dei responsabili di tutti gli altri uffici.
Per quanto riguarda la formazione, che si fa sempre più esigente, l'invito per il 2022 -23 è quello di focalizzarsi sulla lettura degli Atti degli apostoli, cogliendo gli aspetti delle prime comunità cristiane, in questa scelta sempre più marcata di camminare insieme. Ai Consigli diocesani, presbiterali e pastorali, è stato invece richiesto “di pensare a dei percorsi per operatori pastorali, che potranno essere di molto aiuto ai sacerdoti, nella corresponsabilità della conduzione delle realtà ecclesiali”. Quindi l'attenzione verso il mondo che ci circonda, con la creazione di una “Commissione diocesana per la Cultura, mettendo insieme ciò che già c'è in questo settore”. E, nell'osservare ciò che accade intorno a noi, che “intervenga tutto il mondo ecclesiale, stabilendo relazioni vere con la nostra società”. Un riferimento, infine, alla pastorale dei ragazzi, e un invito ad unirsi al Pellegrinaggio in Terra Santa, “soprattutto per chi si è dato da fare per il Sinodo”, nel prossimo Capodanno. “Il libro sinodale - ha concluso - non chiude la stagione dell'ascolto ma, al contrario, attende l'impegno di tutti, laici, consacrati e consacrate, attingendo ispirazioni dalle 46 proposizioni (riportate nel testo) e che sono state votate, rileggendole per farle nostre”.
Ringraziando del lavoro svolto anche le segretarie, Paola Dutto e Patrizia Bongiovanni, don Gabriele Mecca e don Giuseppe Pellegrino jr, tutti i membri delle assemblee sinodali, il Coro della Cattedrale che ha sempre accompagnato i momenti liturgici, le parrocchie di San Paolo a Cuneo e Sant'Antonio in Fossano che hanno ospitato le assemblee, e tutti i tecnici, ha affidato il cammino alla Madonna e ai santi patroni delle diocesi, nonché all'intercessione dei due prossimi beati bovesani.