Ottobre missionario: venerdì la Veglia di preghiera a Centallo, domenica la Giornata mondiale

Il Sinodo in corso ricorda che è importante cambiare prospettiva nella missione

Gazzera Padre Aurelio Missionario Della Consolata
Padre Aurelio Gazzera, Missionario in Centrafrica

Le comunità Migrantes della diocesi di Cuneo-Fossano, venerdì scorso a Cuneo, hanno aiutato i fedeli presenti a pregare con loro il rosario, invitandoli ad allargare l’orizzonte con uno sguardo missionario. Provengono infatti da Chiese che fanno del Vangelo di Gesù il riferimento per la vita in tutti i continenti, nell’America Latina come in Asia, in Africa come in Oceania.

Il rosario missionario ha anticipato la celebrazione della veglia missionaria, in programma venerdì 20 ottobre alle 20,45 nella chiesa parrocchiale di Centallo, preludio alla Giornata Missionaria mondiale di domenica 22 ottobre che ha per titolo “Cuori ardenti, piedi in cammino”.

Durante la veglia si ascolteranno brevi testimonianze di una famiglia cuneese che fa visita ad una missione in Africa, di giovani che si chiedono quale missione ha loro affidato il grande evento della Gmg di Lisbona, di un missionario della Consolata che aiuterà a vedere in Papa Francesco nella sua visita in Mongolia il missionario del dialogo e della pace.

Dà a pensare il fatto che la parola “missione” entra ormai in tutte le analisi, approfondimenti, sguardi in prospettiva che riflettono sulla chiesa e sul suo futuro. Il Sinodo che si celebra in questi giorni a Roma lavora su tre parole chiave: Comunione, Missione, Partecipazione. La Chiesa può solo essere missionaria. Certo, il Sinodo ricorda che è importante cambiare prospettiva. Mentre nell’accezione tradizionale della “Missio ad gentes”, superata già dal Vaticano II, il missionario è colui che si reca “fuori” per convertire qualcuno, il nuovo concetto sinodale della missione implica che il missionario si rechi “fuori” per lasciarsi esso stesso convertire, o ancor meglio per promuovere un processo di reciproca conversione: dello sguardo, della mente, del modo di essere e di agire. E questo “fuori” non indica tanto un territorio lontano - le cosiddette “terre di missione”, come se i Paesi del mondo non fossero tutti “terre di missione” - bensì quegli ambiti dove uomini e donne non si sentono più o non si sentono ancora figli e figlie di Dio, membri di quel corpo di Cristo che è la Chiesa.

“Cuori ardenti e piedi in cammino”, sintesi del messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale, esprime questo sguardo sinodale sulla missione. È la logica del lievito, che sgancia dalla preoccupazione di contarci, di imporci, quasi che la quantità sia la misura della fedeltà al Vangelo: quella gioia di essere lievito e che mons. Erio Castellucci, vescovo di Modena e Carpi, ha ben sintetizzato nello slogan: “Meno lamenti e più missione!”.

Giornata Missionaria Mondiale 2023 Locandina