I grandi della terra

Per nulla al mondo Francesco, nonostante la stanchezza e la fatica, avrebbe mancato l’incontro, lunedì pomeriggio, con 7.500 bambini provenienti da tutto il pianeta (e tra questi anche un piccolo gruppo di fossanesi). Bellissimo vedere il Papa, come un nonno abbracciato dai nipotini. Vedere il suo sorriso, e i loro sorrisi, in un’aula Paolo VI gremita di colori, di musica e di vita. Ma al di là dell’emozione fortissima, c’è la forza e la serietà del messaggio che ha consegnato ai giovanissimi. E che i bambini hanno affidato a lui e a tutti noi adulti. Un messaggio di pace. Un’invocazione a far tacere le armi, e tutte le violenze che infliggiamo al pianeta e al Creato. Spesso il Papa riceve delegazioni, corpi diplomatici, capi di Stato, i potenti del mondo. Quello di lunedì, con i più “piccoli”, è stato forse l’incontro con i più “grandi” della terra. A loro ha dedicato tempo, ascolto, abbracci veri e sinceri. Così anche noi dovremmo inchinarci di fronte a loro in segno di rispetto. E a loro dovremmo pensare quando con le nostre azioni contribuiamo (purtroppo soprattutto nel male) al futuro di questo nostro pianeta, il mondo che consegniamo alle nuove generazioni. Dovremmo chiedere loro scusa per come lasciamo in disordine e distrutta la casa comune. Dovremmo chiedere scusa, e se siamo ancora in tempo, cercare di rimediare o almeno limitare il danno.