Addio a Giuseppe Diale, apicoltore

Tra i fondatori della "Piemonte miele", amava la natura ed era "il super nonno di cinque nipoti"

Diale Giuseppe

"La nostra roccia, il pilastro della famiglia". Così i figli ricordano Giuseppe Diale, scomparso lo scorso 25 novembre a 75 anni. L’uomo, noto apicoltore, era stato colto da un malore nelle settimane precedenti.

Diale ha creato a Fossano l'omonima azienda di famiglia, l’«Apicoltura Diale» che nel 2002 si ètrasferita a Salmour e al timone della quale ora c’è il figlio Andrea, ed è stato tra i fondatori della "Cooperativa Piemonte miele” di Cussanio, realtà conosciuta ed apprezzata in tutta Italia che lui stesso ha diretto per decenni. "Ha dedicato la sua vita all’apicoltura e agli apicoltori, che ha seguito con passione ed umiltà", racconta Andrea. Alla sua guida, l’azienda è cresciuta ulteriormente, nonostante le recenti gravi difficoltà che il settore dell’apicoltura ha dovuto affrontare, rendendo Giuseppe orgoglioso dei traguardi raggiunti dall’attività che aveva creato.

Sposato con Silvana, Beppe – così lo chiamavano gli amici – avrebbe festeggiato, il prossimo anno, mezzo secolo di matrimonio. Se due dei suoi tre figli hanno deciso di consacrarsi al Signore – Giorgio è padre francescano nei frati minori di Assisi, suor Maria Aurora è monaca benedettina di clausura all’abbazia Mater Eccleasiae sul lago d’Orta – Andrea, sposato con Cristina, lo ha reso il “super nonno” di cinque nipoti (Chiara Luce, Michele, Marianna, Teresa e Giacomo). Giuseppe ha lasciato inoltre la sorella Maria e il fratello Sebastiano.

Amante della natura, Beppe ha trasmesso ai suoi figli “l’amore per il Creato e per la sua bellezza”. “Oltre a dedicarsi all’apicoltura e ai nipoti – aggiunge Andrea –, papà ultimamente si dedicava con passione alla cura dell’orto e del giardino della casa di famiglia. Da sempre amante delle camminate in montagna, adorava le passeggiate nei boschi con figli e nipoti a raccogliere funghi e a pescare. Fin da quando eravamo bambini, il bosco e la montagna erano infatti i luoghi in cui amava trascorrere il tempo con la famiglia: non c’era fiore o fungo di cui non sapesse citarci il nome in latino”.

L’improvviso malore ha travolto la famiglia “come un fulmine a ciel sereno”. Giuseppe è stato operato e ricoverato in Terapia intensiva fino al decesso: “Abbiamo percorso con lui questo ultimo tratto di cammino difficilissimo, ma ora papà è «nato in Cielo»”, conclude Andrea. Il funerale è stato celebrato lo scorso 27 novembre al santuario di Cussanio, luogo a lui tanto caro dal giorno delle nozze lì celebrate con Silvana e a cui amava spesso tornare dicendo "Qui è dove è iniziato tutto”.