Non solo e-mail, all’Ancina il tedesco s’impara anche via lettera

I chilometri che separano il Liceo “Ancina” di Fossano dalla scuola svizzera “Oberstufe
Landquart” sono 506, più o meno equamente distribuiti tra due regioni italiane (Piemonte e
Lombardia) e altrettanti cantoni svizzeri (Cantonticino e Grigioni) e, sempre stando a Google Maps, ci vogliono su per giù 7 ore e mezza in auto, tra un cantiere e l’altro, per arrivare in questa bella cittadina alpina a due passi dal Liechtenstein.
Una distanza geografica a cui se ne aggiunge una linguistica, visto che nei Grigioni si parla
tedesco: ma nessuno dei due ostacoli ha spaventato gli studenti della classe 2 a B del Liceo
linguistico, che sin dall’anno scorso hanno avviato uno scambio epistolare con i loro coetanei svizzeri di Landquart, diventandone “amici di lettera”, anzi: Brieffreunde (che poi sarebbero, nella lingua di Goethe, i penfriends dell’idioma di Shakespeare).

La particolarità è che le due classi hanno di comune intesa deciso di non scriversi via internet ma con carta e penna: questo non per sottovalutare o sminuire le possibilità dischiuse dalla tecnologia, ma per riscoprire (o forse sarebbe meglio dire “scoprire”, per i nativi digitali) il piacere di inviare una lettera scritta a mano e conoscersi inizialmente non per mezzo dei soliti pixel frettolosi via mail o chat ma con il vivo inchiostro delle parole. Nel tempo, non si esclude d’altronde di arricchire il dialogo anche con l’ausilio di piattaforme digitali e soggiorni in presenza.
Lo scambio è iniziato l’anno scorso, quando gli studenti dell’Ancina erano al primo anno: i
ragazzi hanno fin da subito reagito con entusiasmo alla proposta, dimostrando molta costanza e curiosità e, infatti, quest’anno sono stati proprio loro a chiedere di proseguire l’attività.
Un’esperienza che incontra la soddisfazione anche delle due scuole: “I temi di confronto –
dicono i docenti coinvolti – sono di volta in volta decisi con la classe in sintonia con gli
argomenti studiati e i periodi e le festività dell’anno. Anche le alunne e gli alunni svizzeri hanno partecipato molto attivamente e puntualmente allo scambio e hanno espresso il desiderio di continuare nel tempo con un’esperienza di conoscenza reciproca, linguistica e culturale, che ha permesso di ‘toccare con mano’ la vitalità e varietà della lingua tedesca ben oltre l’inevitabile freddezza dei testi scolastici, andando nel contempo oltre mezzi di comunicazione più convenzionali, come chat e email”.