Villafalletto, paese della mamma, nell’ultimo romanzo di Chiara Mezzalama

chiara mezzalama

Nel suo ultimo romanzo “Le nostre perdute foreste” (Edizione Il Narratore), Chiara Mezzalama, figlia del compianto ambasciatore Francesco Mezzalama e della contessa Elena Falletti, torna a parlare di Villafalletto e della “casa rossa”, il palazzo dei conti Falletti che rappresenta per lei, scrittrice che vive tra Roma e Parigi - dove insegna Letteratura presso l’Istituto italiano di Cultura - il luogo delle radici. Nell’«accogliente dolcezza della casa materna» Chiara cerca di rimettere insieme i pezzi, dopo un lutto che l’ha schiantata, da cui le sembra di non potersi riprendere.

copertina libro "Le nostre perdute foreste"Il libro di Chiara Mezzaluna racconta infatti il lutto sconvolgente di una donna che ha perso la persona amata poco dopo averla incontrata e aver intrapreso un sorprendente cammino di scoperta reciproca. Le antiche stanze del palazzo di famiglia, a Villafalletto, sono il luogo in cui Chiara trova la pace necessaria per dare parole al suo immenso dolore, parole che diventeranno pagine del romanzo. “Mi sistemo in biblioteca, rifugio del nonno, del bisnonno di mio padre. (…) Ho bisogno di solitudine, di calma, per affrontare questa montagna di amore che si rovescia su di me, che mi sprofonda nell’assurdità della sua morte; l’assurdità di scrivere una storia che mai avrei voluto scrivere…”.

È in questo luogo delle radici che Chiara organizza una cerimonia  per ricordare il suo amato insieme ad amici e famigliari: scava una buca in cui viene piantato un gelsomino. “All’ora del tramonto ci mettiamo in cerchio e leggiamo un suo poema. Butto le pagine nel buco affinché esse si mischino alle radici del gelsomino (…) che fiorirà nel mese in cui è nato e in cui è morto. (…) Fa bene essere circondati dall’amore di questa famiglia che si compone intorno a me come un argine… (….) La grande casa di mia madre adesso è piena di gente”.

Un romanzo intenso, quello di Chiara Mezzalama, in cui l’autrice descrive con grande precisione emozioni e sentimenti che accomunano, in modo più o meno intenso, chi è costretto ad affrontare il lutto di una persona amata. Chiara cerca disperatamente una via per ritrovarsi perché "i morti chiedono di essere aiutati ad accompagnarci” e bisogna "lasciarsi istruire dalla morte per imparare a vivere". La sosta nel luogo delle radici, la casa materna di Villafalletto, fa parte di questo percorso di risalita. Un cammino difficile, irto di trappole: i ricordi affiorano continuamente alla mente, anche quando si vorrebbe ricominciare a vivere nel presente.

L'articolo completo su La Fedeltà di mercoledì 24 gennaio 2024