Violenza domestica e di genere: un convegno a Cuneo

Sabato 28 maggio, nel Salone d’Onore del Municipio, forze dell’ordine, assistenti sociali, avvocati e psicoterapeuti si confronteranno sulla cosiddetta Legge Codice rosso. Evento aperto a tutti

Stop Violence

Sabato 28 maggio, alle ore 9, il Salone d’Onore del Comune di Cuneo (via Roma, 28) ospiterà il convegno “Codice Rosso: contrasto alla violenza domestica e di genere”, organizzato dall’Ipi – Istituto di psicologia individuale, dal Sindacato italiano militari carabinieri e dal Consorzio socio assistenziale del Cuneese. Il convegno offrirà un momento di formazione per gli addetti ai lavori e di più ampia informazione a tutti gli interessati sul Codice Rosso, la Legge 19 luglio 2019 n. 69 che in 21 articoli individua un catalogo di reati relativi alla violenza domestica e di genere e che ha l’obiettivo di rafforzare le tutele processuali delle vittime di reati violenti, velocizzare l’instaurazione del procedimento penale e, di conseguenza, l’accelerazione dell’eventuale adozione di provvedimenti di protezione delle vittime. Al convegno interverranno relatori di diverse discipline e professionalità per affrontare il tema sia dal punto di vista normativo e procedurale, che nei suoi risvolti psicologici e sociali. L’ingresso è gratuito, previa iscrizione, fino ad esaurimento posti. Per informazione e iscrizioni è possibile contattare segreteria@istitutoadler.it o il 339/2322675.

“La cosiddetta Legge Codice rosso introduce delle novità sia per quanto riguarda i reati ascrivibili alla violenza domestica e di genere che per i percorsi con cui si accoglie la denuncia e si velocizzano le procedure giuridiche - spiega Gian Sandro Lerda, presidente dell’Istituto di psicologia individuale “A. Adler” -. Lo scopo di questo convegno è quello di mettere insieme le diverse voci che intervengono in questo processo, permettendo un confronto tra gli attori e rinforzando gli interventi di rete, anche in chiave preventiva”.

L’introduzione ai lavori sarà tenuta da Pier Luigi Capra, segretario generale Piemonte e Valle d’Aosta del Sindacato italiano militari carabinieri, seguita dall’intervento del sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Cuneo, Carla Longo, che parlerà della “tutela della persona offesa nel e dal procedimento penale”. Interverranno poi gli avvocati Tiziana Marraffa e Luisa Rosso che tratteranno il tema della “violenza intrafamiliare e affettiva: risvolti penalistici e civilistici. La Legge regionale per il patrocinio legale delle vittime di violenza” e Lino G. Grandi, analista didatta ufficiale e direttore generale Scuola adleriana di Psicoterapia, che parlerà delle radici della violenza. L’ispettore capo squadra mobile Questura di Cuneo, Mariella Faraco, prenderà la parola per approfondire “ammonimenti e misure preventive” e, a conclusione del convegno, Serena Marro e Cristina Duranda, assistenti sociali del Consorzio socio assistenziale del Cuneese, racconteranno l’esperienza de “il centro anti violenza 10/A: una realtà a sostegno e tutela delle donne vittime di violenza”.

Il convegno sarà moderato da Gian Sandro Lerda, psicoterapeuta e presidente dell’Istituto di psicologia individuale e prevede la partecipazione di Vincenzo Sclavo, segretario provinciale Sindacato autonomo Polizia di Cuneo.

Durante l’incontro saranno affrontate le problematiche relative ai percorsi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, insieme alle azioni preventive già in atto o auspicabili sia per quanto riguarda l’attuazione delle misure di prevenzione contemplate dai sistemi penali, che per la promozione di processi di sensibilizzazione culturale e sociale.

La Legge 19 luglio 2019, n. 69 è entrata in vigore il 9 agosto 2019 recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alle altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere” ed è stata denominata “Codice rosso”. Il codice rosso prevede, in caso di reato di violenza domestica o di genere, una maggior velocità e immediatezza delle indagini per limitare, il più possibile, condotte di violenza reiterata e un aumento da 6 a 12 mesi del termine di possibilità di denuncia di violenza.