Il sole è caldo e soffia una leggera brezza che trasporta, mescolandoli, i suoni del mercato. All'altezza della rotonda di piazza Bima un artista di strada canta una canzone di De Gregori. A pochi metri l'edificio imponente e austero che ospita il Liceo Ancina al cui interno gli studenti sono impegnati nello svolgimento della prova di italiano come i colleghi dell'Istituto Vallauri e, a Cussanio, dell'Agraria.
Con occhio discreto abbiamo scrutato le fronti aggrottate nello sforzo della concentrazione nell'affrontare la prescelta tra le tracce.
Soddisfatte le aspettative, stando a quanto riportato dal portale degli studenti Skuola.net, della vigilia con l'invito al commento della poesia "Alla nuova luna" di Salvatore Quasimodo e l'"esordio" agli esami di Stato di Alberto Moravia con un brano de "Gli Indifferenti".
Proposte che hanno un forte collegamento coni temi di attualità con la tecnologia, l'ambiente, la creatività e l'Europa. Tra le proposte, infatti, c'è anche Piero Angela, il divulgatore piemontese scomparso lo scorso agosto, Marco Belpoliti con una traccia con la proposta del suo testo "L'elogio dell'attesa nell'era di WhatsApp".
Proposto anche un testo di Federico Chabod sull'Europa e l'idea di nazione, mentre protagonista di una traccia relativa all'analisi e alla produzione di un testo argomentativo è stata affidata alle parole di Oriana Fallaci e al suo "Intervista con la storia".
Spazio anche al pensiero critico sull'esame di maturità stesso con l'appello indirizzato all'allora Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi da parte di un gruppo di intellettuali tra i quali Luciano Canfora e Paola Mastrocola affinché si riproponessero le prove scritte all'esame di Stato al posto del maxi orale proposto in epoca pandemica.
Era dal 2014 che Salvatore Quasimodo non veniva proposto ai maturandi, mentre Alberto Moravia non era mai stato "invitato" sui banchi dell'esame di Stato.