Per due settimane - dal 24 luglio al 7 agosto - ci hanno raccontato, attraverso il diario quotidiano sul nostro sito web, la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Sono Anna Leone, 21 anni, studentessa all’Università di Trento, facoltà di Studi Internazionali, l’ultimo anno di Erasmus trascorso a Parigi, parrocchia del Salice di Fossano; Giulia Caula, 24 anni, che studia Teologia allo Sti-Issr di Fossano, e Chiara Palmarucci, 25 anni, studentessa-lavoratrice, entrambe della parrocchia Spirito Santo.
Con le tre fossanesi, all’evento di Lisbona, c’erano altri 600 giovani della diocesi di Cuneo-Fossano, una dozzina di sacerdoti e il vescovo Piero Delbosco. Gran parte (e tra loro anche Anna) ha vissuto l’esperienza del gemellaggio, durante la prima settimana, a Miranda Do Corvo, cittadina della diocesi di Coimbra. Un secondo gruppo (circa 200 persone, con Giulia e Chiara) è giunto nella capitale del Portogallo per la settimana della Gmg. Tutti insieme, poi, sono rientrati in diocesi l’8 agosto.
A due settimane di distanza, lasciati sedimentare l’entusiasmo, la gioia e le emozioni intense di quei giorni, recuperate le energie (anche fisiche), Anna, Giulia e Chiara fanno il punto sull’evento di Lisbona.
Partiamo dagli aspetti logistici e organizzativi: com’è andata?
ANNA - Sono state due settimane intense, con molti spostamenti, alcuni molto lunghi. La città di Miranda Do Corvo ha organizzato le varie attività del gemellaggio molto bene, e così ci siamo affidati a loro, alle famiglie che ci hanno ospitati e coccolati. Abbiamo avuto modo di vivere, per alcuni giorni, la loro cultura (anche la cucina, con i piatti tipici) e le loro tradizioni.
A Miranda Do Corvo c’eravamo solo noi di Cuneo-Fossano e solo durante il festival di sabato 29 luglio abbiamo incontrato gli altri giovani ospiti nelle varie parrocchie della diocesi di Coimbra.
A Lisbona invece c’erano i grandi appuntamenti programmati dalla Gmg (messa di accoglienza, via crucis, veglia, ecc.) a partire dai quali i vari gruppi organizzavano le proprie giornate e attività.
GIULIA - Dopo la prima notte a Lourdes, trascorsa in 2500 in una chiesa gigantesca, con pochi bagni a disposizione, mi è sorto qualche dubbio. Invece a Lisbona tutto era organizzato bene: eravamo alloggiati, tre gruppi per un totale di 150 persone, in una scuola dell’infanzia, suddivisi in varie aule, con servizi e docce.
CHIARA - Anche la veglia finale, con 1 milione e mezzo di persone, tutto sommato è andata bene dal punto di vista logistico e organizzativo.
Un fiume di giovani provenienti da tutto il mondo ha invaso la capitale portoghese: avete vissuto una forte dimensione di internazionalità...
CHIARA - Il primo impatto con questa dimensione globale è avvenuto durante la messa dell’accoglienza. Un evento che ha riunito così tante persone di paesi e culture diverse, un mix di colori, magliette e bandiere... wow!!
GIULIA - La cosa bella è che nonostante le differenze di provenienza, cultura, lingua, eravamo tutti uniti sotto la stessa Croce. Che forte sentire il Padre Nostro in tante lingue diverse! O partecipare a un obiettivo comune, quello di due ragazzi del nostro gruppo che hanno chiesto ad altri di paesi diversi di scrivere la parola pace in tante lingue su una bandiera arcobaleno.
ANNA - Per me, passatemi l’espressione, è stato come un Erasmus un po’ più cattolico. Nel senso che c’era il mondo, però sai che c’è almeno un valore in comune che tutti condividono, la fede. Un aspetto molto bello, che sperimentavi continuamente perché Lisbona era letteralmente invasa e quindi ovunque ti muovessi (sui mezzi pubblici, nei bar...) incontravi giovani della Gmg.
Sono state giornate molto intense, ricche di incontri, faticose: quali sono stati i momenti, gli eventi, le persone che vi sono rimasti sulla pelle e nel cuore?
ANNA - Sicuramente la famiglia che mi ha ospitato durante il gemellaggio: quattro persone (2 genitori e 2 figli) molto accoglienti, disponibili, attente alle nostre esigenze (oltre a me c’erano altri 3 giovani di Fossano).
Mi è piaciuta anche la festa di domenica 30 luglio: abbiamo partecipato tutti, in uno spazio comune, al pranzo con le famiglie ospitanti, insieme ai volontari che ci hanno accompagnati e hanno vissuto con noi tutta la settimana del gemellaggio. E poi la sera, durante la festa conclusiva in piazza, con balli, abbracci e tutti insieme, grazie ad un artista locale, abbiamo realizzato un murales collettivo nella piazza principale. Bellissimo anche il festival a Coimbra, una specie di “Gmg in miniatura”!
Nella seconda settimana, mi sono piaciute tutte le celebrazioni, in particolare le scenografie e le coreografie a misura di giovani, ad esempio durante la Via Crucis.
GIULIA - Il grande silenzio durante la veglia, a conclusione del discorso del Papa: un milione e mezzo di persone... non pensavo fosse possibile!
CHIARA - A me sono piaciuti tanto gli incontri con il Papa. In particolare, la celebrazione di accoglienza del giovedì e la messa della domenica. Francesco ha saputo coinvolgerci, ci ha fatto capire con esempi tratti dalla nostra vita quotidiana che la fede non è astratta, lontana dalla vita, ma molto concreta.
Francesco, un Papa anziano, affaticato, che durante la Gmg si trasforma e ridiventa giovane con i giovani: come avete sentito la sua presenza?
GIULIA - Come diceva già Chiara, nonostante il Papa sia avanti con l’età ci ha toccato nel profondo. Ad esempio, quando dice che “Dio ci ama così come siamo e non come vorremmo apparire” si vede che conosce le dinamiche innescate dai social. Oppure, quella sua frase “Non temete, non abbiate paura...” ripetuta più volte dimostra che Francesco è un Papa che conosce i giovani perché sa mettersi nei panni dei giovani.
ANNA - Il fatto che un Papa anziano, acciaccato, fosse lì con noi a condividere gli eventi più importanti, nel caldo, nella fatica mi ha colpito molto.
Nell’ultima puntata del diario Chiara e Giulia scrivete: “Non c’è da essere tristi perché da domani inizia la vera avventura, da domani siamo chiamati a far germogliare i tanti semi di luce che abbiamo ricevuto in queste giornate, da domani inizia la missione e ogni giorno saremo chiamati a ripeterci: “levántate, alzati, perché è questo il momento in cui puoi brillare ascoltando il Signore senza paura” (brillare, ascoltare, non temere… sono appunto i tre verbi che il Papa vi ha consegnato durante la messa dell’ultimo giorno). Conclusa la Gmg, ora inizia la parte più difficile…
CHIARA - Sì, il Papa ci invita a raccogliere la carica di entusiasmo vissuta alla Gmg e a portarla nella vita quotidiana (“La gioia è missionaria, non è per noi stessi, è per portare agli altri” ci ha detto durante la veglia). È questa la sfida che ci attende ora.
ANNA - Questo è il tempo per riflettere sui tanti stimoli che ci sono stati offerti in quei giorni. Dalla Gmg porto via due cose: uno sguardo nuovo, più fresco, sulla fede, sulla spiritualità (è uno dei motivi per cui ho voluto partecipare alla Gmg). E poi, vedere così tanti giovani riuniti insieme mi ha dato speranza, fiducia: i giovani non hanno messo da parte la fede!
GIULIA - Rientrata a Fossano, ho vissuto un’esperienza bellissima. Durante il breve percorso a piedi tra la chiesa dello Spirito Santo e casa mia mi sono rimessa in spalle lo zaino del viaggio: camminando tra le strade conosciute della vita quotidiana con tutto quel bagaglio ho pensato: tutto quello che ho vissuto è stata solo una preparazione, un allenamento, la vita vera inizia ora. Questa Gmg mi ha aiutato a guardarmi dentro, a curare qualche ferita, a ripartire con più consapevolezza. Sì, le gambe sono allenate, i piedi non hanno più le bolle: ogni giorno possiamo accogliere l’invito ad alzarci e camminare, nonostante tutte le difficoltà che inevitabilmente incontreremo.
Inoltre, ci piacerebbe continuare il cammino, di amicizia e di fede, che abbiamo approfondito durante la Gmg con gli altri giovani della parrocchia: è iniziato qualcosa di bello che non possiamo lasciar cadere.
CHIARA - La Gmg è stata anche una bella occasione per conoscere e unire giovani di parrocchie diverse, della città di Fossano e non solo. Anche con loro possiamo camminare insieme nello stile della sinodalità.
Oltre ad annunciare che la prossima Gmg sarà nel 2027 a Seoul, il Papa vi ha invitati nel 2025 a Roma per celebrare insieme il Giubileo dei giovani. Ci sarete?
ANNA - Sì, vorrei esserci, magari come volontaria per poter vivere un grande evento... dall’altra parte.
GIULIA - Sì, speriamo, sono occasioni preziose in cui ti senti davvero parte della Chiesa universale, non solo di una piccola parrocchia.