25 novembre – Noi4You, prima che sia troppo tardi

Avremmo voluto titolare che il 25 novembre non serve più, che la violenza sulle donne non è più un’emergenza. E invece la storia di Giulia -  e quelle di Teresa, di Rosanna, di Ilenia, di Maria Rosa e quella che noi fossanesi mai dimenticheremo di Silvana Allasia - ci dicono che dobbiamo parlarne. Dobbiamo parlarne il 25 novembre, giornata contro la Violenza sulle donne. Dobbiamo parlarne ogni giorno. Perché solo in Italia e solo nel 2023 le vittime di femminicidio sono arrivate a superare quota 100. Cento. Un numero che fa venire i brividi e fa paura. Un numero che ci dice che non abbiamo fatto abbastanza. Che non ne abbiamo parlato abbastanza. Che non siamo stati sufficientemente efficaci. Che c’è una cultura che va sminata, sradicata, distrutta.    

Noi4You, prima che sia troppo tardi

Proprio con lo scopo di diffondere la buona cultura ma anche dare supporto a chi ne ha bisogno, nel 2019 è nata la sede cuneese di “Noi4you”, dall’esempio dell’omonima associazione creata nel 2014 a Bordighera e poi replicata in tante realtà italiane.

Tra le volontarie di Noi4you Cuneo, una ventina circa, c’è un bel gruppo di fossanesi. Una di loro è Monica Marro, psicologa e psicoterapeuta, che ci racconta: “Il focus principale di Noi4you è la prevenzione. Non lavora sull’emergenza e sull’urgenza, ma più che altro per scardinare il problema alla base”. Due sono le macro attività: c’è uno sportello di ascolto (al numero 375.5518066) gestito dalle volontarie dell’associazione che ha sede a Cuneo nel centro medico Lilium. “Riceviamo chiamate di diverso tipo. Tendenzialmente sono donne stufe o stanche di qualche forma di violenza o di sopruso, ma ci sono anche uomini in questa situazione, o familiari di persone che mettono in atto comportamenti violenti, donne che subiscono mobbing nel posto di lavoro, così come genitori che si rivolgono a noi per situazioni di bullismo a scuola”. Cosa succede in queste chiamate? “Soprattutto se sono donne vittime di violenza, sia essa fisica o psicologica, solitamente è la prima volta che hanno il coraggio di parlarne ad alta voce. E questo è un passo enorme, importantissimo. Ed è la prima cosa che sottolineiamo a chi sta dall’altra parte del telefono: hai già fatto il 50% del lavoro ed è tutto merito tuo”. A volte le volontarie avviano un percorso “di rinforzo delle capacità di chi ci chiede aiuto. Perché siano più consapevoli di tutto ciò che di bello hanno, anche in termini caratteriali, e ne facciano i loro punti di forza. Oppure le aiutiamo nelle cose pratiche (ad esempio una ricerca casa o lavoro) o le indirizziamo verso specialisti, psicoterapeuti o legali, ad esempio. Anche noi volontarie abbiamo alle spalle il supporto di psicologi e legali”.

Il secondo ambito di proposte di Noi4you è formato da tutte “le attività di prevenzione che realizziamo, nei confronti della cittadinanza tutta o delle scuole, dall’infanzia alle superiori - continua Marro -. Volontarie e specialisti propongo attività e tematiche adatte all’età per insegnare cultura del rispetto, affettività ‘vera’ fatta di piccoli e buoni gesti, il superamento del pregiudizio di genere: parliamo di tutto ciò che previene la violenza, quindi ciò che può diffondere una sana cultura. Non arriviamo quasi mai a usare la parola ‘violenza’, soprattutto se siamo con i più piccoli”.

Questi incontri lasciano ai fruitori un bagaglio pieno di stimoli e di riflessioni, “ma poi - va da sé - è ciò che vedono ogni giorno che pesa davvero”. Se i bambini vedono il padre arrivare a casa dal lavoro e mettere i piedi sul divano mentre la madre - dopo essere tornata dal lavoro anche lei - prepara cena, fa le pulizie, sistema casa e controlla la cartella dei figli, “allora purtroppo quello che diciamo noi potrebbe non essere sufficiente a scardinare l’idea retrograda per cui l’uomo è superiore”.

Anche se Noi4you non è pensata per lavorare “sull’emergenza” anche grazie all’attività di ascolto e supporto si è arrivati a conclusione di casi molto complessi: uno di mobbing e due di violenza domestica, con soggetti che sono finiti in tribunale e condannati, “ovviamente grazie al lavoro delle Forze dell’ordine, ma anche alla collaborazione delle nostre volontarie”.

E proprio di volontarie è sempre alla ricerca Noi4you: “Le idee e i progetti sono tanti. Se qualcuno ci vuole aiutare noi siamo davvero felici. Ogni supporto e competenza è davvero ben accetto”.